Bronny James strega Roma. E papà LeBron lo aspetta in Nba

I migliori liceali californiani hanno sfidato la Stella Azzurra: solo panchina per Bryce, l'altro figlio del "re"

Bronny James strega Roma. E papà LeBron lo aspetta in Nba
di Giacomo Rossetti
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Venerdì 19 Agosto 2022, 11:36

LeBron James in cuor suo sa che a Roma si vive meglio che a Los Angeles, eppure il fenomeno dei Lakers ieri non era presente al Palazzetto della Stella Azzurra per vedere i due figli, in campo con la rappresentativa dei migliori liceali californiani contro la storica compagine capitolina. Per i ragazzi della Stella Azzurra allenati da Germano D’Arcangeli (campioni italiani U19 in carica e rinforzati da elementi più grandi con esperienza in A2) la partita è stata un’occasione unica per mettersi in mostra (e divertirsi) contro gente che giocherà (perlomeno una parte) in NBA e che in Europa ha battuto la Gran Bretagna U18 a Londra l’11 agosto scorso, e il 15 una selezione di prospetti francesi a Nanterre.

LA GARA

I giovani americani hanno vinto 60-57, rimontando il lungo svantaggio iniziale: tanti gli errori di gioventù da ambo le parti, ma è stata partita vera, con i 400 spettatori dell’arena (di cui 50 ospiti statunitensi) a rumoreggiare fino alla fine.

Bronny e Bryce James, rispettivamente primogenito e secondogenito del Re, giocano nel liceo Sierra Canyon: mentre Bryce è ancora piccolo (15 anni, ieri sempre in panchina), il fratello, classe 2004, ‘vede’ un posto nella lega in cui papà è già leggenda. L’NBA infatti non aspetta altro che accogliere il rampollo di LeBron: avere padre e figlio in campo nella stessa stagione farebbe impazzire i fan e i media statunitensi, oltre a generare marketing. Per adesso Bronny deve migliorare, e parecchio: per lui appena 7 punti contro la Stella, tanto minutaggio, qualche interessante spunto palla in mano, e nulla più. Meglio di lui l’altro figlio d’arte Ashton Hardaway: papà Penny può essere fiero della sua freddezza nel tiro da tre (21 i punti totali), mentre l’acerbo Justin Pippen non può reggere (almeno per ora) il confronto col grande Scottie. Bene l’ala Oladokum e i playmaker, Brown e Metoyer: due folletti dotati di grande cuore nonostante la stazza ridotta. Nella Stella si fanno valere Fabrizio Pugliatti, cervello della squadra, oltre a Innocenti e Rapini (20 punti in due). 

PADRE E FIGLIO

Per LeBron la possibilità di condividere il parquet con Bronny è concreta: LBJ è fresco di rinnovo biennale con i Lakers, che gli hanno assicurato 97,1 milioni di dollari complessivi (111 se nel monte ingaggi losangelino si apriranno spazi), più un’opzione per un terzo anno. Ossia la stagione ’24-25, quando Bronny sarebbe elegibile per il draft NBA dopo due anni di college. I media hanno iniziato a costruire varie ipotesi riguardo al suo futuro, portando James padre a dei chiarimenti social: “Bronny non ha ancora fatto una visita e ha avuto solo poche chiamate con allenatori e università. Farà la sua scelta quando se la sentirà”.

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