Bianchini: «Che errore fermare il campionato». Fip e Lega difendono la scelta

Bianchini: «Che errore fermare il campionato». Fip e Lega difendono la scelta
di Marino Petrelli
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 20:33
Un errore frettoloso. Valerio Bianchini torna sulla decisione di Federazione e Lega basket di chiudere anzitempo il campionato in Italia, anche alla luce di altri campionati che invece hanno portato a termine la stagione (in Germania ha trionfato l'Alba Berlino, dieci partite e dieci vittorie, in Spagna il Baskonia ha chiuso ieri sera una cavalcata indimenticabile, partendo da ottava nel mini torneo di Valencia). L’ex allenatore della Virtus Roma, Pesaro e Cantù torna a “tuonare” dal suo profilo Facebook: “Quando, molto prematuramente, Fip e Lega decisero di chiudere ogni prospettiva futura al campionato, dissi che era un gesto codardo, usando un’espressione sicuramente un po' forte - in sintesi il suo post -. La mia affermazione ricevette indignati rimbrotti da social e carta stampata. Ora le opinioni sono cambiate e da più parti si riconosce che quel prematuro ritiro è stato appunto un frettoloso errore”. 

Il concetto del “Vate” riprende quello già espresso ai primi di aprile quando, in pieno picco di contagi e in una situazione molto più drammatica di adesso, aveva detto chiaramente di “aspettare e vedere quel che succede prima di considerare morta questa stagione”. In pratica, sarebbe dovuta essere “l’evidenza dei fatti a seppellire fatiche, investimenti, risultati”, proponendo come formula per chiudere l’annata una “classifica congelata alla fine del girone d’andata, Final four tra le prime quattro per assegnare lo scudetto e per la retrocessione, tenendo conto che neanche Pesaro era condannata, anche qui playout a quattro”. 

PETRUCCI: «NECESSARIO FERMARSI» 
Ora il nuovo attacco al quale non è arrivata nessuna risposta ufficiale, per il momento, da parte di Federbasket e Lega basket, impegnate in questa fase, da una parte, a trovare soluzioni in tempo breve per la stabilità della pallacanestro italiana, dall’altra a dare un format stabile al campionato dopo la vicenda Torino e il rischio di perdere per strada Cremona e Roma. Il presidente federale Gianni Petrucci in un'intervista di qualche giorno fa era stato chiaro: "Rispetto la scelta della Spagna, ma confermo la bontà di quello che abbiamo fatto. Voglio ricordare che ci siamo fermati quando i ricoverati nelle terapie intensive erano più di mille al giorno. Abbiamo deliberato di chiudere i campionati su indicazione autonoma delle leghe". E ha aggiunto: "Non credo che siamo stati eroici, ma ci attribuiamo il merito di aver usato il buon senso. I giocatori stranieri sono andati tutti via subito o quasi e di sicuro non avrebbe potuto essere garantita l'eguaglianza competitiva, senza contare i problemi economici come conseguenze del lockdown dalla mancanza di incassi alla rinegoziazione dei contratti con gli sponsor. Anche la Federazione ha avuto problemi in tal senso. No, non c'erano le condizioni per pensare di interrompere e poi eventualmente riprendere". 

Il passato è passato. Il presente, e l'immediato futuro, è già dietro l'angolo. La Fip ha indetto per venerdì prossimo una conferenza congiunta con i presidenti di Federvolley, Pietro Bruno Cattaneo, e della  Federazione Italiana Giuoco Handball, Pasquale Loria, per discutere, presumibilmente, sulla situazione degli aiuti governativi agli sport di squadra e in particolare sull’iter parlamentare degli emendamenti presentati sull’introduzione del credito di imposta sulle sponsorizzazioni. Chiara anche la posizione della Lega basket e del “Comitato 4.0” che riunisce le leghe sportive italiane: il bonus sulle sponsorizzazioni sarebbe linfa vitale per le società. Poi bisogna pensare il prima possibile (la nuova Supercoppa italiana scatterà a fine agosto) a ripartire in sicurezza, con o senza pubblico sugli spalti e quali e quante squadre avrà la Serie A. Il prossimo campione d'Italia lo stabilirà un campionato, si spera, senza interruzioni. 

 
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