Tessitori: ​«L’azzurro è il sogno di una vita»

Tessitori: «L’azzurro è il sogno di una vita»
di Marino Petrelli
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Giovedì 29 Agosto 2019, 09:30
Dalla Legadue ai Mondiali. Con tanta emozione, ma consapevole di poter recitare un ruolo da protagonista. Amedeo Tessitori, nato a Pisa 25 anni fa, si è conquistato sul campo la chiamata tra i dodici che disputeranno il torneo in Cina. La lista completa tarda ad arrivare da parte di Sacchetti, che rifletterà fino all’ultimo sulla migliore formazione. Tessitori no, lui è già certo di esserci, anche perché di lunghi in Italia, come è noto, ce ne sono pochi e il suo apporto è fondamentale in quel ruolo. 
Tessitori, emozionato di partecipare al mondiale? 
«Certamente, giocare una competizione così importante provoca sempre una certa emozione, ma sono, e siamo, carichi al punto giusto. Abbiamo lavorato e ci siamo allenati per mesi per essere pronti all’esordio. Ora ci siamo e siamo pronti».
Lei arriva da tre anni di Legadue. Si aspettava ora di potersi giocare questa chance così importante? 
«E’ un sogno ad occhi aperti, inutile negarlo. L’ultima stagione a Treviso e la promozione in serie A è stata un’esperienza che mi ha aiutato molto, ma è chiaro che essere qui è uno stimolo maggiore. Mi alleno con giocatori di una qualità ed esperienza che prendo come spirito santo. Sento molta fiducia intorno a me, naturalmente anche da parte dello staff tecnico. Io prendo tutto quello che posso prendere e lo riverso in campo con tanta dedizione. Da quando ho iniziato questa stagione lo scorso settembre il mio sviluppo fisico e tecnico è stato notevole, sia nel mio club che in Nazionale. E’ stato un anno fantastico, vorrei chiuderlo nel migliore dei modi e tornare a Treviso ancora più carico».
Le sconfitte nel pre mondiale, al netto dei risultati, hanno fatto emergere molte ombre. Come state vivendo questo momento all’interno del gruppo?
«I risultati alla fine contano poco, anche se le sconfitte non piacciono a nessuno. Però sbagliare è la cosa migliore per poi fare bene. Abbiamo visto quali sono i nostri punti deboli e stiamo lavorando intensamente per migliorare e per avere punti di riferimento più precisi e giocare meglio, dimostrando di poter essere molto diversi rispetto a quello che si è visto nelle amichevoli giocate fin adesso».
Come state preparando l’esordio contro le Filippine?
«Ogni partita fa storia a se. Le Filippine sono una squadra che corre molto in campo aperto e dobbiamo limitare la loro velocità in transizione. Dobbiamo aggiustare alcune percentuali e riprendere a dettare il nostro ritmo senza subire invece dagli avversari come a volte è capitato in queste partite di preparazione. Ai Mondiali tutto cambia, noi stiamo lavorando al 100 per cento per essere competitivi». 
Chiudiamo con il Treviso Basket. Siete appena stati promossi in Serie A, ora cosa vi aspettate per la nuova stagione?
«Sicuramente salvarsi il prima possibile e cercare di fare una buona stagione. Rispetto allo scorso anno sappiamo che l’impatto sarà molto più duro e l’asticella si alza notevolmente. Nella partita contro la Nuova Zelanda di qualche giorno fa ho conosciuto Fotu, nostro nuovo giocatore, e non vede l’ora di arrivare a Treviso e giocare nel campionato italiano. Anche se da lontano, ho seguito l’amichevole contro Trieste e ho visto una squadra formata bene e con equilibrio. Ho ottime sensazioni. Penso di essere pronto per la Serie A, per il momento, però, sono concentrato in Nazionale. Voglio fare bene e meritarmi la chiamata di coach Sacchetti».
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