Sassari, Pozzecco: «Adesso voglio lo scudetto»

Sassari, Pozzecco: «Adesso voglio lo scudetto»
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Giovedì 2 Maggio 2019, 14:31
«Ho chiesto al presidente se potessi strapparmi la camicia e lui mi ha detto, 'devì. Devo ringraziare la Dinamo e tutta la Sardegna che ci ha spinto, e i giocatori che vanno in campo: sono un uomo fortunato perché ho in mano un timone e tutti remano dalla stessa parte. Ho una felicità che non potete nemmeno immaginare». Intervistato da Radio Sportiva, Gianmarco Pozzecco, che ha appena conquistato la Fiba Europe Cup con il Banco di Sardegna Sassari, esprime la propria gioia e rilancia le ambizioni della squadra sarda. «Questa società è vincente, ha vinto uno scudetto e delle coppe in Italia ma questo trofeo ci dà una dimensione diversa - dice ancora il 'Poz' -: la coppa europea è qualcosa di fantastico, ma al di là della vittoria quello che ha costruito la società è qualcosa di meraviglioso. È giusto che si festeggi perché abbiamo raggiunto qualcosa di storico: lo so che ci sono squadre che hanno vinto coppe più importanti, ma per noi è come avere vinto l'Eurolega.
Due mesi fa ero a Formentera, oggi sono qui a vedere questi ragazzi giocare partite incredibili: è la 14esima di fila che vinciamo ed è una cosa impensabile con l'equilibrio che regna in questo sport». Per il futuro il coach rivela che «avevo una clausola nel mi accordo che è stata già tolta quindi ho ancora due anni di contratto: se mi sopportano spero di continuare. Comunque il successo è dipeso dai ragazzi che vanno in campo, e che hanno fatto un grande sforzo convergendo sull'obiettivo, che è quello di vincere. Io li ho aiutati a stare bene insieme e il risultato si è visto». «Non so neanche se entreremo nei play off ma il nostro obiettivo oggi è vincere lo scudetto - aggiunge Pozzecco -: non è presunzione, ma una squadra che vince una coppa non può essere appagata dal fatto di fare i play off. Meritiamo di competere per lo scudetto, e anche il presidente ha detto 'proviamo a farlò. Nessuno crede allo scudetto: forse gli unici siamo noi e tutta la Sardegna».
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