Nba, Magic Johnson vuole i Clippers
la squadra perde ed è nella bufera

Nba, Magic Johnson vuole i Clippers la squadra perde ed è nella bufera
di Carlo Santi
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Lunedì 28 Aprile 2014, 20:39 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 10:25
I Los Angeles Clippers sono sempre nella bufera dopo le frasi razziste del suo proprietario Donald Sterling. Mentre la Virgin America ha annullato la sponsorizzazione, almeno fino a quando non camiber la propriet della franchigia, Magic Johnson, tirato in ballo da Sterling per alcune foto postate in rete con la fidanzata dello stesso Sterling, si detto pronto, con il suoi gruppo Guggenheim Partners, ad acquistare la franchigia, che vale 575 milioni di dollari, e si augura che la Nba costringa l’attuale patron a cederla. Magic, che stato la stella dei Lakers, vorrebbe diventare un protagonista vincente dello sport in California. La squadra, che nella notte ha perso gara4 dei playoff a Golden State contro i Warriors 118-97, prima della sfida ha messo in atto una protesta. Durante il riscaldamento, Chris Paul e compagni sono andati a metà campo e si sono tolti le sovramaglie con la scritta della squadra: le hanno lasciate lì continuando con maglie anonime. Poi, per giocare la partita, hanno indossato calzini, fasce e polsini neri in segno di lutto. Lo sciopero annunciato non c’è stato ma l’impegno nella partita neppure. Bufera, dicevamo, e il coach Doc Rivers ha fatto capire che andrà via. «Mi chiedete se sarò ancora io l’allenatore l’anno prossimo? Non lo so - ha risposto - Questa è una situazione molto difficile». Sul gesto dei suoi giocatori, Doc Rivers ha osservato: «Giusto che l’abbiano fatto».

I giocatori, infuriati (chissà come finirà gara5 domani allo Steples di Los Angeles) ha chiesto alla Lega della Nba un intervento. Vogliono una sanzione esemplare e che arrivi rapidamente mentre la stagione sportiva sembra doversi chiudere presto. Domani il commissioner della Nba, Adam Silver, terrà una conferenza stampa. La sanzione nei confronti di Sterling potrebbe essere una sospensione per uno o due anni e una multa di 5 milioni di dollari.
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