L'incontro si trasforma in una chiacchierata a tutto tondo. Si parla di gestione del gruppo in un mondiale. "Facile quando si arriva al mondiale perchè ci sono già le motivazioni giuste e sono uniche per ogni giocatore che sogna di giocarlo per tutta la sua carriera". Poi il peso degli infortuni. "Contano, anche prima di partire. Ricordate cosa era successo a Totti sei mesi prima del mondiale tedesco. Mi dissero che avrebbe saltato la competizione, io andai a trovarlo e gli diedi appuntamento in Germania. Mi diedero del pazzo, ho avuto ragione. Un giocatore, anche non al 100 per cento, ma dalle grandi doti umane e caratteriali per trascinare il gruppo, va sempre portato".
Non sfugge ai nostri occhi un dialogo un pò appartato tra l'attuale allenatore della Cina e Luca Vitali. E' lo stesso giocatore azzurro, al termine dell'allenamento pre Angola, che ci svela i retroscena dell'incontro. " Mi affascina perchè è un personaggio carismaticoIo ed ero curioso di sapere come si gestisce un gruppo - racconta Vitali -. Tifavo per Del Piero che era un pò massacrato dalla stampa e dalla critica per le sue prestazioni in nazionale. Mi ha spiegato come ha gestito la situazione e la diversità che significa giocare in nazionale rispetto ad un club"
"Abbiamo visto l'Angola e sappiamo quali sono i loro punti di forza e i punti deboli, giocano una pallacanestro abbastanza fisica, cercheremo di mettere qualche granellino di sabbia nei loro meccanismi - prosegue il giocatore della Leonessa Brescia -. Per noi la partita è importante, vincere potrebbe darci il pass per il torneo pre olimpico del prossimo anno e vogliamo andarci. Con la Serbia il livello si alza, si sogna e sognare è gratis, dopo l'Angola si aprono nuove prospettive. Siamo diventati una squadra strada facendo, eravamo un bel gruppo ora siamo qualcosa di più"
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