Filloy: «L'Italia al Mondiale cinese ha lasciato una bella immagine di sé»

Ariel Filloy
di Marino Petrelli
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Lunedì 9 Settembre 2019, 18:04 - Ultimo aggiornamento: 18:05

Quasi 23 minuti giocati contro Portorico, sei punti segnati e quattro assist. Ariel Filloy chiude il mondiale da protagonista dopo alcune partite nelle quali di minuti in campo ne ha visti ben pochi. «Sono contento per come è finito il mondiale per la squadra e per me in particolare, a 32 anni ho giocato per la prima volta questa competizione e potrò dire di aver avuto una possibilità. E' stata una bellissima esperienza, mi servirà per crescere ancora e affrontare il nuovo campionato italiano con la voglia di fare ancora meglio». 

 -  E' stata la vittoria della sofferenza e della grinta. Tu ce ne hai messa parecchia in partita
«Ho dato il mio contributo, spero sia servito. Io sono un giocatore generoso e cerco sempre di aiutare la causa. Si era messa la partita, siamo partiti malissimo, poi ci siamo ripresi. Avevamo visto che non stavamo facendo una bella figura e non era piacevole finire così il mondiale e volevamo lasciare un'immagine più bella di questo gruppo. Per fortuna alla fine, anche con qualche difficoltà, ce l'abbiamo fatta»

 - Vi siete detti qualcosa nello spogliatoio tra il primo e il secondo tempo?
«Nulla di particolare, ci siamo detti che non serviva parlare di cose tecniche, ma giocare a basket e divertirci. Era l'ultima partita, dovevamo cercare di tirare fuori la pressione e fare il meglio. Senza pensare che era una partita che non contava per la classifica, ma solo per lasciare un segno positivo»

 - Ti aspettavi personalmente qualcosa di più, magari un po' più di spazio?
«Sono scelte che fa l'allenatore, io cerco di essere pronto in tutte le partite. Oggi ho giocato e sono riuscito a fare qualcosa di buono. Speravo come risultato di squadra di poter fare qualcosa in più, ma le partite le giochiamo contro gli avversari e anche la Spagna ha giocato per vincere ed è stata più forte di noi. Ci abbiamo provato, ci è andata male, almeno contro Portorico abbiamo chiuso bene»

 - Sacchetti ha confermato ancora una volta in sala stampa di averti portato per il grande rapporto che avete. Ti ha definito silenzioso, perfetto e che sa stare al posto suo. E' motivo di orgoglio per te?
«Molto e ringrazio il coach, così come tutto lo staff della nazionale, per avermi portato e avermi comunque dato questa grande possibilità. Ho un rapporto speciale con lui e sono sempre felice di rispondere alla nazionale. Al di là delle due sconfitte, questo gruppo ha dimostrato grandi qualità. Sono orgoglioso di averne fatto parte». 

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