Datome: «L'Italia sarà orgogliosa di noi»

Gigi Datome
di Marino Petrelli
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Mercoledì 24 Luglio 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 23:03
L’avventura azzurra verso i mondiali in Cina è ufficialmente cominciata con il media day negli studi di Sky Sport a Milano. Una giornata per fare quattro chiacchiere con giocatori e staff prima della partenza per Pinzolo, sede del ritiro azzurro fino al 29 luglio. Facce rilassate, nonostante il “fuori programma” del giorno precedente con il botta e risposta tra Daniel Hackett e la Federazione. Il presidente Petrucci minimizza: «Il 27 lo aspetto a Pinzolo, parleremo e chiariremo». A nome della squadra ha parlato sul palco capitan Gigi Datome: «Doveroso dire grazie a tutti i ragazzi che hanno partecipato alla qualificazione al Mondiale, e che ci permettono di andare in Cina. Più che promesse, parlerei di premesse. E cioè, di approcciare a questo raduno con serietà».

I mondiali si avvicinano, quanta adrenalina c’è addosso?
«Tanta, questa squadra ha una grande voglia di fare bene. Non siamo riusciti finora a toglierci le soddisfazioni che volevamo, ma vogliamo dimostrare ai nostri tantissimi tifosi di essere fieri di noi. Tokyo 2020? Perché no!». 

Quanto è importante questo periodo di avvicinamento alla prima partita? 
«È bello cominciare, è bello ritrovarsi. Qui è come tornare a casa, ritroviamo tante facce familiari, abbiamo condiviso tante cose insieme e la cosa più importante è lavorare con applicazione e nel modo più serio possibile. Il gruppo dobbiamo viverlo, questa preparazione ci dirà quanto sarà importante in campo e fuori. Se staremo bene insieme, come sono convinto, lo mostreremo anche in campo e allora potranno arrivare anche risultati importanti».

Ha appena presentato alla stampa il suo libro, il suo futuro sarà da scrittore o da presidente di Federbasket come vorrebbe Petrucci? 
«Il libro “Gioco come sono” è stata un’esperienza molto simpatica e colgo l’occasione per fargli un po’ di pubblicità. Devo ringraziare Francesco Carotti per avermi aiutato, ma per ora il mio futuro è al Fenerbahce dove ho altri tre anni di contratto». 

A proposito del Fener, quanto ha contato la fiducia di coach Obradovic per il rinnovo in Turchia? 
«È un punto di riferimento, è il leader della squadra e quando mi ha detto che avrebbe voluto proseguire insieme, non ho pensato nemmeno per un momento a cosa avevo intorno e ho rinnovato a occhi chiusi. È una persona piacevolissima fuori dal campo, voi lo vedete solo che urla e si agita, ma lui è davvero molto altro e al matrimonio di Nicolò (Melli, dove l’allenatore si è presentato in sneaker bianche sotto al vestito, nda) ne ha dato grande dimostrazione».

In Italia, Sassari e Roma sono due squadre alle quali lei è molto legato...
«Per la Virtus sono molto contento del ritorno in serie A, so che non è stato facile, il cammino è stato complicato, ma merita il posto nella massima serie. Sarei felice di vederla protagonista, anche se dopo alcuni anni la prima cosa sarà consolidarsi. Sassari è stata bravissima a fare quel filotto incredibile di vittorie e arrivare a gara sette di finale scudetto. Potevano vincere, hanno perso, ma con grande mentalità, anche in Europa con la vittoria della Fiba Europe Cup. Sono felice per loro, hanno ulteriori margini di crescita». 

Fuori dal campo, è testimonial per la Fondazione Bambino Gesù. Ce ne può parlare? 
«Mi fa molto piacere sostenere questa causa, in collaborazione con Wishraiser, è un’occasione per fare del bene verso bambini che hanno bisogno di noi. Chi fa una donazione può vincere palloni, copie del mio libro autografato e soprattutto un viaggio in Cina dove ospiterò il più fortunato. Con Gregorio Paltrinieri e Gimbo Tamberi faremo inoltre una giornata di beneficenza a Cervia il prossimo 2 agosto per un altro progetto del Bambino Gesù, denominato “Frammenti di luce”, per il quale ci metteremo a disposizione e raccoglieremo fondi».
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