Basket, Italia verso i Mondiali con mille dubbi, ma ritrova Gallinari

Romeo Sacchetti
di Marino Petrelli
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Lunedì 19 Agosto 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 11:29
Pochi acuti e molti passaggi a vuoto. E una buona notizia che arriva mentre si sta giocando la partita conclusiva del torneo dell’Acropolis contro la Turchia, persa 72-70 dopo aver condotto per oltre 36 minuti e subito un preoccupante black out finale. Danilo Gallinari, operato d’urgenza di appendicectomia lo scorso 3 agosto a Verona, sarà abile e arruolato per il torneo di Shenyang, ultimo gradino prima dell’esordio ai mondiali tra 12 giorni contro le Filippine. Si temeva potesse essere pronto solo per la prima partita iridata, ma i tempi di recupero saranno più rapidi. E se, come immaginiamo, anche Gigi Datome sarà in campo per lo stesso torneo contro Francia, Serbia e Nuova Zelanda, almeno per pochi minuti, allora la situazione in casa azzurra sarà decisamente migliore. Lo abbiamo detto, scritto e riscritto più volte: con o senza Gallinari e Datome è tutta un’altra cosa.

I DUBBI
Il torneo ad Atene intanto ha regalato molti dubbi alla Nazionale sulla strada di Foshan. L’Italia mostra di essere ancora indietro, sia come preparazione che come idee. Al netto delle tre sconfitte contro Grecia, Serbia e Turchia, le prime due ad oggi nettamente più forti e più avanti degli azzurri, è mancata per molti tratti l’intensità in difesa e la fluidità in attacco, soprattutto nel tiro da tre punti, 5/20 contro la Turchia, 14 su 70 nelle tre partite. Il marchio di fabbrica delle squadre allenate da Sacchetti è mancato totalmente in quasi tutti i suoi protagonisti. Male Belinelli che solitamente da oltre l’arco è letale, male Della Valle, miglior marcatore italiano nelle qualificazioni ai mondiali, male in generale le scelte e le spaziature che hanno portano a mettere in ritmo i tiratori e cercare tiri, anche buoni e aperti, ma poi forzati. Sacchetti (padre) ha deciso di tagliare prima Moraschini - miglior italiano del campionato nella passata stagione con la maglia di Brindisi con cui ha raggiunto la finale di Coppa Italia - poi Michele Vitali, infine Aradori, alla vigilia della partita contro la Serbia. «In quel ruolo siamo coperti», ha detto il ct. E alla fine le scelte le fa lui ed è giusto così. Quello che non si è visto ad Oaka, la meravigliosa casa del Panathinaikos, è stata la continuità. Con molte attenuanti. Detto della forza degli avversari, Grecia e Serbia puntano ad una medaglia mondiale senza se e senza ma, al netto degli assenti, l’Italia ha alcuni giocatori che stanno giocando un minutaggio molto maggiore rispetto a quanto richiesto. Paul Biligha ne è l’esempio. Il lungo, appena passato da Venezia a Milano, ha giocato 30 minuti di media, essendo al momento l’unico lungo effettivo a disposizione. Tessitori ha grinta e faccia tosta, ma a questi livelli bisogna anche difendere in maniera diversa e il giocatore di Treviso spesso è lento e falloso. Con il ritorno di Gallinari sicuramente il minutaggio sarà diverso per tutti e ci saranno maggiori riposi all’interno di una singola partita.

ULTIMA CADUTA
La sconfitta contro la Turchia, dopo essere arrivati anche a +13 ad inizio del quarto periodo, è anche frutto della stanchezza che attanaglia gli azzurri. Che quando vanno in confusione e subiscono il pressing avversario non la mettono più. La prova sono gli ultimi due quarti: 26 punti segnati nel terzo, appena nove nel quarto. Nel complesso, si è visto qualcosa di meglio rispetto alle prime due serate. Qualche tiro in meno a vantaggio di qualche passaggio in più in attacco e di una maggiore attenzione a cercare il lato debole, a giocare più di pick and roll, ad andare maggiormente a rimbalzo è stato ben gradito da Sacchetti. Nonostante le buone impressioni iniziali, anche contro la Turchia la squadra è crollata fisicamente, come contro la Russia nel torneo di Verona. Un altro aspetto su cui si dovrà lavorare intensamente. Il viaggio verso la Cina comincia stamattina, sull’aereo che porta verso oriente ci sono tanti dubbi. Dodici giorni per dissiparli.
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