La sua squadra, dopo 6 ko consecutivi, è in vantaggio e la musica in tribuna non cambia. Nel terzo quarto, spiega Giazzi, «un mio giocatore fa un fallaccio non fischiato. E giù insulti». Allora chiama time out, chiede ai genitori si smettere di protestare. «La risposta non tarda. 'Vergognati, deficiente, non devi dire a noi quello che dobbiamo farè - racconta ancora Giazzi - Ritiro la squadra e spiego ai ragazzi la scelta. Non è colpa loro. Non hanno perso i ragazzi in campo... ma il basket, lo sport».
© RIPRODUZIONE RISERVATA