La Roma è ancora convalescente, ma la vittoria contro il Frosinone la fa sentire un po’ meglio. Vince ma la migliore versione dei giallorossi non l’abbiamo ancora vista, a parte quella dei sette gol all’Empoli, che in classifica è ferma a tre punti. Questa è una squadra che, per il potenziale che ha, può fare molto di più. Parziale scusante in questa situazione sono le assenze di Smalling e di Sanches (e di Llorente): il primo capace di proteggere la difesa, anche contro il Frosinone apparsa fragile, e il portoghese è in grado di dare al gruppo quel cambio di ritmo di cui Mou ha bisogno.
Bastano, stavolta, una gol a metà primo tempo di Lukaku (servito da Dybala) e uno nel finale di gara di Pellegrini (sempre su assist dell’argentino), per liberarsi di un Frosinone che ha fatto la sua partita, con coraggio, sfiorando anche il vantaggio nel primo tempo (con Cuni) e il pari nella ripresa (con Marchizza).
Lo stato di salute della Roma dovrà essere testato in questa settimana che porterà alla seconda sosta della stagione: giovedì qui all’Olimpico c’è il Servette, domenica la trasferta di Cagliari e la crescita di Dybala e Pellegrini è elemento confortante.
Le soluzioni tampone vanno bene nel corto, altrimenti diventano un problema. Il medico Mourinho lo sa. Non sarà lui - come ha precisato sabato - il problema della Roma, di sicuro dovrà essere la sua soluzione. E questa vittoria è solo il primo passo, la prima pillola della cura.
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