Vuelta, Valverde vince l'8/a tappa: Sagan battuto allo sprint

Vuelta, Valverde vince l'8/a tappa: Sagan battuto allo sprint
di Francesca Monzone
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Sabato 1 Settembre 2018, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 19:00
C’è uno straordinario Alejandro Valverde alla Vuelta che a 38 anni sa sempre vincere. E c’è un Sagan che, da campione del mondo, non riesce a prevalere mentre Rudy Molard non molla la presa sulla maglia rossa alla vigilia della salita. Difatti, domani la Vuelta comincia a salire con un arrivo a quota duemila metri.

L’ottava tappa della corsa spagnola non ferma la grinta e la classe dei veri campioni come Valverde che ha messo il sigillo su questa frazione dopo aver vinto già la seconda tappa. Lo spagnolo della Movistar dimostra di essere uno dei più grandi corridori di sempre: al termine di una volata incredibile ha fatto suoi i 195 chilometri che da Linares hanno portato la carovana ad Almaden e ha messo in riga il campione iridato Sagan, secondo, e Van Poppel che ha dovuto accontentarsi del terzo posto con Izaguire quarto e subito dopo il nostro Giacomo Nizzolo.

«Con la squadra avevamo capito che questa era una tappa insidiosa e non facile, come si poteva intuire in particolare nel finale – ha dichiarato Valverde dopo il traguardo – Il mio direttore sportivo mi aveva detto che nel tratto conclusivo avrei dovuto rimare attaccato alla ruota di Sagan se volevo vincere. Io avevo risposto che non ero intenzionato a vincere: il mio obiettivo era non perdere secondi nella classifica generale. Alla fine, invece, sono rimasto attaccato alla ruota di Sagan e l’ho superato. Mi sento bene e sono sorpreso per questo risultato. Adesso andiamo a scoprire come andrà la tappa di domani che si annuncia difficile».

Insaziabile Alejandro Valverde che in carriera ha raggiunto i 211 successi e questo è il dodicesimo nella corsa di casa che ha vinto una volta nel 2009. Quest’anno sogna di prevalere con un occhio puntato al Mondiale di Innsbruck di fine mese.

Va forte Alejando e continua a mantenere quelle caratteristiche di scalatore esplosivo e capace di sorprendere gli avversari anche negli arrivi in volata. E’ lui l’uomo dei record, con cinque successi alla Freccia Vallone e quattro alla Liegi Bastogne-Liegi, sei podi al Mondiale e diverse vittorie di tappa nei tre grandi giri. Tanti corridori alla sua età hanno già chiuso la carriera; lui non solo va avanti ma lo fa da grande campione cercando anche di cancellare quell’ombra nera del doping che lo ha visto tra i protagonisti dell’Operación Puerto tra il 2009 e il 2010 con tanto di squalifica.

Valverde questa Vuelta vorrebbe vincerla e lo sta dimostrando con il primo posto nella classifica a punti e il secondo nella generale con solo 38” di ritardo dal francese Molard. Alle sue spalle perdono secondi il tedesco Buchmann, adesso  a 48”, e Yates a 51” con Gallopin a 59” e Kwiatkowski a 1’06”.

Continua ad andare in progresso Fabio Aru: nella generale si è assestato al tredicesimo posto con un gap di 1'28”. «Domani sarà la tappa più difficile tra quelle fatte fino ad oggi - ha dichiarato il sardo parlando della tappa di domani - Vedrò prima come si muovono gli altri e poi deciderò. Indicazioni importanti mi sono arrivate da Martin che qui ha vinto nel 2013. Veniamo da giornate dove il caldo non ha aiutato e la tappa di domani per questo ci vedrà più stanchi. Favoriti potrebbero essere Valvere e Yates che stanno pedalando molto bene».

 La cronaca della tappa

L’ottava frazione è stata caratterizzata da una fuga a tre. Subito dopo il via hanno preso il largo Tiago Machado (Katusha-Alpecin), Jorge Cubero (Burgos-BH) ed Hector Saez (Euskadi-Murias). Il gruppo li ha lasciati andare e i tre battistrada  hanno raggiunto un vantaggio massimo di 12 minuti. Negli ultimi 15 chilometri il divario dei fuggitivi è sceso in modo importante e due dei tre corridori in fuga sono stati ripresi a 8 chilometri dalla fine della corsa.

Solo Machado ha cercato di resistere, ma anche lui è stato poi riagganciato dopo qualche chilometro. Negli ultimi 1000 metri l’andatura l’ha decisa il team Lotto – NL Jumbo, con la Sky dietro che lavorava per Kwiatkowski, sperando in una vittoria in volata.

L’arrivo leggermente in salita, però, non ha favorito i velocisti puri e Valverde, che non era in testa, è riuscito ad uscire dal gruppo che preparava la volata e con un paio di metri di vantaggio ha chiuso su Sagan e Van Poppel.

 

La frazione di domani

Domani si correrà la nona tappa della Vuelta, 200,8 chilometri da Talavera de la Reina a La Covatilla, tappa che chiuderà questo primo blocco della corsa.  Sarà una tappa importante e un nuovo test che potrebbe cambiare le posizioni in classifica, decidendo non chi vincerà ma sicuramente chi non vincerà questa corsa. Il finale è in salita e molto impegnativo.

I chilometri da percorrere saranno tanti e a rendere più insidiosa la frazione, ci saranno 4 GPM. L’ultimo è il più difficile con arrivo a quota 2000 metri ad Alto de La Covatilla. La salita di 9800 metri con punte fino al 12% darà veramente tante indicazioni e sarà importante controllare la corsa e rispondere agli attacchi di chi lancerà la sfida.
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