Il volley si è preso il Foro Italico, oltre 10 mila persone per la World League a Roma

Il volley si è preso il Foro Italico, oltre 10 mila persone per la World League a Roma
di Piero Mei
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Lunedì 9 Giugno 2014, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 13:02
L’Italia del volley vince per la sesta volta consecutiva in World League e lo fa in una indimenticabile serata romana: 25-21, 25-20, 15-25, 25-17 lo score del successo che in questo torneo e fin qui è la sola parola che la Nazionale conosca. Non per niente quella della pallavolo fu ed è il nostro Dream Team. Le battute e le schiacciate di Zaytsev, le giocate di Piano e Birarelli (ma di tutti) hanno scaldato cuori e tifo, quel tifo che ha fatto vincere Roma.



NEL CUORE DELLO SPORT

Il cielo è azzurro come le maglie dell’Italia. La pallavolo prende la scena al centro del Foro Italico, dove lo sport è sempre più di casa e ne sta splendidamente utilizzando tutte le opportunità. Ha scelto il suo modo più antico, questo sport giovane e di giovani, dall’impressionante numero di praticanti: una partita all’aperto. Ufficialmente e a questo livello (si trattava di World League, cioè un torneo mondiale per squadre nazionali) all’aria aperta in Italia non si giocava da prima ancora che cadesse il Muro di Berlino, in una partita della pace fra Usa e Urss dopo i reciproci boicottaggi olimpici. Come sempre, lo sport indicava la strada. A Roma da più di sessant’anni. Ed ecco dunque la pallavolo rifarsi bella tra il lusco e il brusco, i tramonti romani che non si dimenticano, i 10.578 che hanno riempito il Centrale del tennis, dalla testa ai piedi, dalle chiome dei pini che fino al piano basso che stavolta non era rosso terra di tennis ma era stato preparato, con tanto di strati riscaldanti e rinfrescanti, per essere il campo di gioco dei pallavolisti, quelli della Nazionale più amata d’Italia anche perché, oltre tutto, vince come altre non fanno. I nostri e quelli della Polonia, i ragazzi in azzurro e quelli che saranno padroni di casa al prossimo mondiale maschile.



MONDIALI IN ARRIVO

Già, perché c’era anche un particolare incrocio in questa partita, che con Birarelli e compagni (la cresta di Zaytsev, per non nominarne che uno, ma si fa un torto agli altri) lanciava pure, a Roma, cavallerescamente, il mondiale delle ragazze, che si terrà in Italia proprio cominciando da Roma il 23 settembre e che, girando in sei città (Bari, Modena, Verona e Trieste le altre, tutti coinvolti da Sud a Nord), si concluderà poi a Milano. C’era la voglia di cominciare subito, al Centrale del tennis; non appena si sono aperti i cancelli, le tribune si sono colorate, per lo più d’azzurro, e, tra musica a palla, ola da provare, striscioni da srotolare, c’è stata presto l’ovazione all’indirizzo di Daniele Lupo e Paolo Nicolai, freschissimi campioni d’Europa nel beach volley, che è tutta una famiglia. C’era la voglia di cominciare questa partita speciale perché dalle tribune ci si sentiva come in campo, molto più di quanto non avvenga in un Palazzo dello Sport, per bello che sia; ci si poteva immaginare vicini di posto al ct scrittore Mauro Berruto, pronti alla battuta come Traviça, alla schiacciata come Ivan, alti come Matteo Piano che è 2,08 o Simone che è 2,06, prossimi a vincere con loro.



IL TEMPIO

C’era la voglia di goderselo tutto questo Foro Italico che è bello sempre, ma ieri sera di più; peccato che qualche ottusità della conservazione si opponga a tanti miglioramenti, quando un campo da tennis sostituisce una spianata asfaltata come se questa fosse prevista all’origine, il che non è, e se un parcheggio da vippetti valesse più, anche come Bella Arte da tutelare, d’un campo sportivo fatto, questo sì, ad arte. Ora il Centrale cantava Volare, ed era tempo, per gli azzurri della pallavolo, di farlo. Il cielo di Roma era blù, ma non dipinto: di suo. I Fratelli d’Italia li sentivi dall’altra parte del Tevere e la tribuna lato fiume era tricolore. L’emozione non era un sentimento ma una cosa reale. E lucean le stelle.
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