Vendée Globe, passaggio alla longitudine del Punto Nemo per Giancarlo Pedote e Prysmian Group

Vendée Globe, passaggio alla longitudine del Punto Nemo per Giancarlo Pedote e Prysmian Group
di Francesca Lodigiani
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 20:07

Giancarlo Pedote col suo IMOCA 60 Prysmian Group è al 50esimo giorno di navigazione del suo primo Vendée Globe, il giro del mondo senza scalo né assistenza partito in pieno lock down da Les Sables d’Olonne nella Francia atlantica lo scorso 8 novembre. L’Everest delle imprese veliche. Una regata durissima nella quale dei 33 concorrenti già 6 si sono ritirati. Pedote, fiorentino, 45 anni compiuti in navigazione il 26 dicembre, è nel gruppo di testa al 10° posto in una edizione nella quale i primi 11 se la giocano al momento in appena 500 miglia. Una situazione inedita rispetto alla precedente edizione. Due dei tre grandi capi, Capo di Buona Speranza e Capo Leeuwin, estreme propaggini di Africa e Australia, sono alle spalle, così come l’Oceano Indiano. Capo Horn è a circa 1700 miglia e oggi 30 dicembre, Pedote sta lambendo Point Nemo, dal nome del famoso Capitano di “20.000 leghe sotto i mari”. Si tratta di un punto identificato sulle carte geografiche come il polo oceanico dell’ inaccessibilità dal quale la terra emersa più vicina, l'isola Ducie, un atollo disabitato, è a 2.688 chilometri di distanza. Un luogo che per la sua lontanaza assoluta è diventato una “discarica spaziale”, nel senso che i suoi abissi ospiterebbero tra i 250 e i 300 veicoli spaziali fatti ammarare qui di ritorno dallo spazio. Tra essi la stazione spaziale sovietica Mir e i resti di quella cinese Tiangong-1.

Al comando della Vendée Globe oggi c’è il francese Yannick Bestaven con Maitre Coq IV.

Poche miglia davanti a Pedote, Isabelle Joschke con MacSF, la prima delle donne.

Le previsioni meteo per il passaggio di Capo Horn, previsto per l’italiano verso il 3/4 gennaio 2021, come da tradizione si annunciano impegnative (raffiche fino a 55 nodi e onde alte 6/7 metri). Poi però si torna in Atlantico, la via di casa. Un mare noto a Pedote, invece per la prima volta alle prese col freddo e le insidie dell’ Oceano Indiano e del Pacifico. In quei mari estremi Pedote ha navigato con grande attenzione alla preservazione del suo mezzo, ma passate le Falklands, in un contesto che concede più spazio alla tattica, la regata, visti i distacchi relativamente limitati vedrà sicuramente tra i primi 11 una gran lotta con probabili rivolgimenti di classifica.

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