Velasco torna a Modena e vince la Supercoppa. Christenson mvp

Velasco torna a Modena e vince la Supercoppa. Christenson mvp
di ​Vanni Zagnoli
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Domenica 7 Ottobre 2018, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 22:36
Quel diavolo d’un Velasco vince ancora. A 66 anni, passa dal gesto dell’ombrello reiterato, per il campo, in Bulgaria, a celebrare la vittoria dell’Argentina sulla Polonia, poi campione, alla supercoppa con Modena. «Con l’Argentina - sottolinea - ho vinto i Panamericani, ma l’ultimo trofeo sollevato in Italia neanche lo ricordo». E’ tornato Julio, con la solita voglia di vincere. «In pochi giorni - racconta lo sloveno Tine Urnaut e l’mvp Christenson - ci ha dato tranquillità». Mancata nella stagione di Stoitchev, caratterizzata da enorme tensione.

Due anni dopo, i geminiani tornano a vincere, erano già la più forte la scorsa stagione, solo che la squadra era contro il coach bulgaro, esonerato dopo l’uscita in semifinale playoff, nonostante altre due stagioni di contratto e in tribunale perchè la presidentessa Catia Pedrini gli contesta la giusta causa. I gialloblù erano andati a Trc Modena per spiegare quanto non andasse. «Holt - sottolinea la presidentessa - è stato fra i più sacrificati, ha sofferto in silenzio».

A Perugia il frastuono è a mille, per ore, è stato un weekend degno del mondiale da discoteca, con musica e cori, con gli scatenati sirmaniaci. Il presidente Gino Sirci è risentito, pensava di vincere il quarto trofeo in sequenza invece arriva quarto, perdendo anche la finale per il 3° posto, 3-1 da Civitanova. 

Al PalaBarton c’è il meglio della pallavolo mondiale, la condizione è ottima per tanti, anzi stanchi per le nazionali. L’intesa non è super perchè i sestetti sono parecchio rinnovati. Modena era stata proprio disegnata da Stoitchev, nello scambio fra palleggiatori con Civitanova, Christenson mostra di essere anche superiore a Bruninho. Al centro, Mazzone tira il fiato, un muro chiave nel tiebreak è di Anzani, che qua fece il triplete italiano, con Zaytsev. E’ la finale dell’atleta più amato, 25 punti, servito dall’mvp della serata, ma vanno bene anche Bednorz, Holt e Urnaut. Qualcosa dà anche Kaliberda. Modena torna in Champions dopo un anno (la scorsa stagione rinunciò alla Cev, dove quest’anno va Trento) e ha una superrosa. Come le altre 3. «Aspettiamo a evidenziare la favorita scudetto», taglia corto Bernardi.

E’ la serie A dei cubani, Civitanova ritrova il muscolare Simon, Perugia il migliore al mondo, Wilfredo Leon. Le stelle sono praticamente tutte qua e non giocano per la nazionale di Cuba. «Anche per questioni di soldi», riusciamo a capire. Leon debutterà nel 2019 con la Polonia, Juantorena potrebbe rientrare nell’Italia, sabato era andato bene. Cuba negli anni ’90 era la rivale dell’Italia, con l’Olanda, adesso le nazionali competitive sono almeno 7. «Anche per lo scudetto», esagera Micah Christenson, lo sportivo più popolare delle Hawaii. «Ma c’è un giocatore di football americano più forte di me». Il PalaEvangelisti si svuota, restano le emozioni, la stagione è infinita. Da sabato il campionato, a metà la coppa Italia, per 5 squadre le coppe, i playoff e le finali delle coppe. In parallelo il femminile. «I numeri - sostiene la presidentessa di Lega Paola De Micheli - dicono che siamo davanti al basket».

Assieme a Leoluca Orlando (football americano), è l’unica politica nelle nostre federazioni. «Ero a Piacenza - ricorda -, nella giunta del sindaco Roberto Reggi e adesso sono al terzo mandato con il Pd. Nasco democristiana, poi della Margherita». Premia e fugge, ma racconta la passione: «Giocavo a pallavolo e allenavo, in Prima divisione, insomma non sono una paracadutata».

Peccato soltanto che al volley manchino le metropoli. In serie A1 c’è solo Milano. E la dittatura di Modena e Trento, di Perugia e Civitanova non aiuta ad avvicinare calcio e motori. In A c’è anche il sud, con Castellana Grotte e Vibo Valentia, ma fra le migliori 8 sono arrivati solo i calabresi e una volta.

 
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