Giancarlo Pedote doppia Capo Horn in nona posizione. È l'unico italiano in gara

Giancarlo Pedote doppia Capo Horn in nona posizione. È l'unico italiano in gara
di Francesca Lodigiani
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Martedì 5 Gennaio 2021, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 16:58

Giancarlo Pedote e Prysmian Group hanno doppiato Capo Horn. E’ la prima volta dello skipper fiorentino, unico italiano nel Vendée Globe 2020/2021, giro del mondo in solitario senza scalo né assistenza. Il primo e ultimo, si spera, dell’era Covid. Giancarlo Pedote ha raggiunto il faro nell’estremo sud del Sud America, terra cilena, dopo 57 giorni, 11 ore e 52 minuti dal via, in piena notte italiana, le prime ore del 5 novembre 2021. Ora, in nona posizione, è in Atlantico, con i diretti avversari a poche miglia e il primo, Yannick Bestaven a 776. Davanti a sé la risalita, 7000 miglia scarse, poco meno di 13.000 chilometri, fino all’arrivo a Les Sables d’Olonne Dietro di sé 20.266 miglia percorse, l’equivalente di 37.532 chilometri, in maggioranza nel grande sud, l’Oceano Indiano e quello Pacifico, con condizioni meteo, come da tradizione, dure e sfiancanti, Per l’assenza di sole, per la temperatura dell’aria e dell’acqua di pochi gradi, per il continuo movimento dello scafo, per i rumori assordanti della barca sulle onde che non ti lasciano mai, per la stanchezza e la fatica che richiedono manovre che in condizioni normali faresti dieci volte più in fretta. Per Giancarlo Pedote il grande sud è una prima volta.

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E dai messaggi vocali che arrivano a noi - all’assemblea FIV di dicembre a Roma qualche settimana fa per esempio, o a Fare Vela, con le risposte alle domande di Michele Tognozzi - emerge la concretezza, la razionalità e la solidità di questo grande skipper di 45 anni laureato in filosofia.

Pedote, lo dichiara, in questa Vendée Globe ha l’obiettivo di regatare nel gruppo di testa, e lo sta facendo, e di finire il Giro senza avarie, quelle avarie che hanno costretto al ritiro o rallentato tanti dei suoi compagni di avventura. La verità è che Pedote, questa la sensazione, sta studiando. Con la sua barca foiling, ma non di ultima generazione, incamera dati e esperienza per una prossima impresa sulla stessa rotta. È peraltro comunque 9°, un risultato notevole, e il primo non francese ad aver doppiato l’Horn. Ora inizia la risalita in acque che, dopo le Falklands, nei cui pressi sta navigando Yammick, lasciano aperte tante possibilità.

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Perché sono acque in qualche modo note, con la lotteria dell’Equatore e delle sue calme di mezzo. Acque sempre pericolose, ma in teoria meno da sopravvivenza, che rendono la tattica e l’interpretazione del campo di regata e delle meteo molto più centrali Ora, per Giancarlo Pedote, come è avvenuto per i primi, è tempo di recuperare energie, di dormire qualche ora di più, di prendere forze per il rush finale. Mentre un altro italiano doppia in regata Capo Horn, visto che siamo in tempi di America’s Cup, in mente viene l’edizione della Whitbread Round The World Race 1989/1990, il giro del mondo a tappe in equipaggio di poco più di 30 anni fa, vinto dal rosso ketch Steilager dal neozelandese eroe della Coppa America Sir Peter Blake.

In quell’edizione c’era anche una barca italiana, il Gatorade di Giorgio Falk, che il 22 febbraio 1990 girò in una bella giornata di insolita brezza mediterranea il mitico Capo. All’epoca vigeva la tradizione che al momento del giro, oltre a stappare una bottiglia di bollicine, si buttava un proprio indumento, tendenzialmente di intimo, in mare. Il classico erano calze o mutande. Lo fece anche il gruppetto di giornalisti italiani, che a Capo Horn attendeva Gatorate sul Galvarino, nave militare cilena che pattugliava lo stretto di Beagle in un periodo di belligeranza tra Cile e Argentina. Chissà se anche Giancarlo Pedote si è attenuto a quella tradizione. All’epoca le comunicazioni intercontinentali in quell’area erano possibili solo via radio grazie a un satellite operativo per quello scopo solo due ore al giorno Sembra un’era geologica remota. Mentre rimangono uguali il coraggio e la solidità, fisici e morali, indispensabili a un marinaio per affrontare, specie se in solitario, Capo Horn.

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