Vela Olimpica italiana si riparte: obiettivo Parigi 2024

Enrico Chieffi-Nando Colaninno: titolo Europeo e Italiano 2021 in Star
di Francesca Lodigiani
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Martedì 26 Ottobre 2021, 22:46

La vela italiana riparte dopo Tokyo 2021. I Giochi dell’ oro di Ruggero Tita e Caterina Banti in Nacra 17. I Giochi in cui l’Italia ha sconfitto dopo anni la  bestia nera che l’ha  lasciata per anni  a secco di medaglie, nonostante fossero  molto vicine.

Ne ha parlato martedì 26 ottobre a Roma, nella Sala Giunta del CONI, il Presidente Francesco Ettorre insieme al Direttore Tecnico Michele Marchesini, alla pluri medagliata Alessandra Sensini Responsabile dell’Attività Giovanile  e al Tecnico del Settore Parasailing Filippo Manetti.

E ne ha parlato Enrico Chieffi, classe 1963, insieme al fratello Tommaso,  un quinto alle Olimpiadi del 1984 di Los Angeles e un titolo mondiale nel 1985 in 470. E poi, nel 1991 e 1992,  tattico, nella bella avventura con il  Moro di Venezia a San Diego. E poi ancora,  nel 1996,  un titolo mondiale in Star con il prodiere Robertino Sinibaldi e un 6° ai giochi di Atlanta (vela a Savannah)  dello stesso anno.

Cosa c’entra Enrico Chieffi con la Federazione Italiana Vela  e  la  ripresa della marcia  verso Parigi( Marsiglia  la vela) 2024 ? C’entra perché Chieffi, laureato in Economia e Commercio, una lunga carriera da top manager  con  Nautor, il leggendario cantiere  finlandese degli Swan rilevato anni fa da Leonardo Ferragamo,  a pochi  mesi dall’ assunzione della carica di  Amministratore Delegato della nuova  SLAM, si è aggiudicato la gara per la fornitura dell’abbigliamento tecnico della Federazione Italiana Vela.

Un  ritorno per il marchio creato a Genova nel 1979 che a lungo in passato ha accompagnato la FIV e tanti velisti in imprese in giro per il mondo. Un ritorno con un nuovo assetto societario che oltre ad essere  un’operazione commerciale, ha  una componente di affetto, ricordi e suggestioni,  e dà inizio a  un percorso  profondamente tecnico per accompagnare il percorso olimpico dei velisti italiani con una realtà italiana, guidata da un atleta titolato e  tra l’altro ancora attivo, visto che a 58 anni  si è appena tolto la soddisfazione di tornare al timone di una  Star e di vincere con Nando  Colaninno,  prima il titolo  europeo e poi quello italiano.

“Smaltita la sbornia olimpica - esordisce il DT Michele Marchesini - si riparte, facendo tesoro dell’esperienza dello scorso quinquennio e con l’obiettivo di stabilizzare e dare solidità a un gruppo che oltre a portare a casa un oro, ha lambito un paio di altre medaglie.”  Certo i  Giochi francesi saranno un unicum impegnativo per la storia olimpica e per la vela in particolare.

Bisogna fare tutto avendo davanti a sé  un ciclo cortissimo di meno di tre anni, con qualificazioni più restrittive in termini di atleti – solo 320 rispetto ai 350 di Tokyo, ai 390 di Rio e ai 450 di Londra – e di nazioni qualificabili al primo turno. E inoltre con tre nuove Classi Olimpiche -  il 470 misto e il Kite foiling maschile e femminile – e l’introduzione del foil per la tavola maschile e femminile. Come dire che cinque Classi Olimpiche su 10 saranno volanti. 

Tra le novità  della preparazione olimpica, l’introduzione di Egidio De Pedrini come Coordinatore dei tecnici. Inoltre l’avvio in parallelo della preparazione per Los Angeles 2028 puntando e prestando grande attenzione al “vivaio” curato da Alessandra Sensini che grande soddisfazione sta dando e dal quale emergeranno i futuri  olimpionici. Parlando di foiling, confermata una Foil Academy a Cagliari, una modalità di navigare che sembra difficile,  "ma che i dodicenni si trovano a praticare per istinto, automaticamente, con naturale facilità”  sottolinea la Sensini. 

Dalla vela Olimpica a quella Paralimpica con la FIV che lancia un programma Para Sailing in linea  con l’obiettivo  della Federazione Mondiale di  far rientrare la vela  (eliminata a Tokyo) nel panorama paralimpico per  Los Angeles 2028. Il piano – come racconta  il Tecnico Para Sailing  Filippo Maretti -  è di incrementare il range delle disabilità fisiche, sensoriali e intellettive, nonché la partecipazione giovanile e quella femminile. Il tutto puntando molto sulla Classe Para Sailing Hansa 303, più facile da gestire,  e  sul traino che  la  riammissione della vela alle Paralimpiadi  creerebbe. 

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