La vela italiana riparte dopo Tokyo 2021. I Giochi dell’ oro di Ruggero Tita e Caterina Banti in Nacra 17. I Giochi in cui l’Italia ha sconfitto dopo anni la bestia nera che l’ha lasciata per anni a secco di medaglie, nonostante fossero molto vicine.
Ne ha parlato martedì 26 ottobre a Roma, nella Sala Giunta del CONI, il Presidente Francesco Ettorre insieme al Direttore Tecnico Michele Marchesini, alla pluri medagliata Alessandra Sensini Responsabile dell’Attività Giovanile e al Tecnico del Settore Parasailing Filippo Manetti.
E ne ha parlato Enrico Chieffi, classe 1963, insieme al fratello Tommaso, un quinto alle Olimpiadi del 1984 di Los Angeles e un titolo mondiale nel 1985 in 470. E poi, nel 1991 e 1992, tattico, nella bella avventura con il Moro di Venezia a San Diego. E poi ancora, nel 1996, un titolo mondiale in Star con il prodiere Robertino Sinibaldi e un 6° ai giochi di Atlanta (vela a Savannah) dello stesso anno.
Cosa c’entra Enrico Chieffi con la Federazione Italiana Vela e la ripresa della marcia verso Parigi( Marsiglia la vela) 2024 ? C’entra perché Chieffi, laureato in Economia e Commercio, una lunga carriera da top manager con Nautor, il leggendario cantiere finlandese degli Swan rilevato anni fa da Leonardo Ferragamo, a pochi mesi dall’ assunzione della carica di Amministratore Delegato della nuova SLAM, si è aggiudicato la gara per la fornitura dell’abbigliamento tecnico della Federazione Italiana Vela.
Un ritorno per il marchio creato a Genova nel 1979 che a lungo in passato ha accompagnato la FIV e tanti velisti in imprese in giro per il mondo. Un ritorno con un nuovo assetto societario che oltre ad essere un’operazione commerciale, ha una componente di affetto, ricordi e suggestioni, e dà inizio a un percorso profondamente tecnico per accompagnare il percorso olimpico dei velisti italiani con una realtà italiana, guidata da un atleta titolato e tra l’altro ancora attivo, visto che a 58 anni si è appena tolto la soddisfazione di tornare al timone di una Star e di vincere con Nando Colaninno, prima il titolo europeo e poi quello italiano.
“Smaltita la sbornia olimpica - esordisce il DT Michele Marchesini - si riparte, facendo tesoro dell’esperienza dello scorso quinquennio e con l’obiettivo di stabilizzare e dare solidità a un gruppo che oltre a portare a casa un oro, ha lambito un paio di altre medaglie.” Certo i Giochi francesi saranno un unicum impegnativo per la storia olimpica e per la vela in particolare.
Tra le novità della preparazione olimpica, l’introduzione di Egidio De Pedrini come Coordinatore dei tecnici. Inoltre l’avvio in parallelo della preparazione per Los Angeles 2028 puntando e prestando grande attenzione al “vivaio” curato da Alessandra Sensini che grande soddisfazione sta dando e dal quale emergeranno i futuri olimpionici. Parlando di foiling, confermata una Foil Academy a Cagliari, una modalità di navigare che sembra difficile, "ma che i dodicenni si trovano a praticare per istinto, automaticamente, con naturale facilità” sottolinea la Sensini.
Dalla vela Olimpica a quella Paralimpica con la FIV che lancia un programma Para Sailing in linea con l’obiettivo della Federazione Mondiale di far rientrare la vela (eliminata a Tokyo) nel panorama paralimpico per Los Angeles 2028. Il piano – come racconta il Tecnico Para Sailing Filippo Maretti - è di incrementare il range delle disabilità fisiche, sensoriali e intellettive, nonché la partecipazione giovanile e quella femminile. Il tutto puntando molto sulla Classe Para Sailing Hansa 303, più facile da gestire, e sul traino che la riammissione della vela alle Paralimpiadi creerebbe.