Tom Daley fa coming out: «Sono gay
ed esco con un uomo»
di Carlo Santi

Tom Daley fa coming out: «Sono gay ed esco con un uomo» di Carlo Santi
di Carlo Santi
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Lunedì 2 Dicembre 2013, 18:01
Tom Daley ha solo 19 anni ma in Inghilterra una star dello sport alla pari dei calciatori, dei rugbisti e dei giocatori di cricket. Il tuffatore salito alla ribalta internazionale giovanissimo, campione del mondo a Roma 2009 dalla piattaforma, ha fatto coming out. «Sono gay ed esco con un uomo», ha rivelato il britannico che ha già due Olimpiadi alle spalle e a Londra, nel 2012, ha conquistato il bronzo, sempre nella piattaforma nell’anno in cui è diventato campione europeo a Eindhoven.

Tom Daley, che è nato a Plymouth, ha raccontato tutto in un video autoprodotto, cinque minuti e mezzo di intervista, e pubblicizzato su twitter. «In primavera la mia vita è cambiata molto, direi radicalmente. È cambiata perché ho incontrato qualcuno che mi rende felice, mi fa sentire bene. Tutto va alla grande. Questo qualcuno è un uomo». Con molto coraggio il giovanotto britannico re dei tuffi non si è fermato. «Vi starete chiedendo per quale motivo io stia facendo questo video. La mia vita è stata come un giro sulle montagne russe, per non dire altro. Nel 2011 ho perso mio papà per un cancro, è stato un momento durissimo (il padre Rob avevas 40 anni, ndr). Lo scorso anno ho vinto una medaglia olimpica. Adesso penso sia importante avere una vita privata».

Ha raccontato come ha scoperto la sua omosessualità. Dentro Tom sentiva che qualcosa non andava ma fino alla primavera scorsa non capiva. Poi è scattato qualcosa e adesso il ragazzo dice: «Ok». «In quel momento il mio mondo è cambiato. Ovviamente penso ancora alle ragazze, ma ora esco con un uomo e non potrei essere più felice». Daley ha avuto l’appoggio della mamma e dei suoi amici. «Tutti mi hanno sostenuto ed è fantastico».

Daley non troverà problemi a Rio nel 2016: del resto lui non gareggerà ai Giochi di Sochi 2014 dove quelli come lui non sembrano essere accettati nel modo migliore, con la Russia ostile agli omosessuali.

Nel mondo dello sport da qualche tempo fare coming out non è più tabù. Dopo il primo bacio tra il campione del bowling americano Scott Norton che i tivù ha baciato il marito Craig Woodward spiegando che «è importante mostrare alla gente che essere gay non ha niente a che vedere con la capacità di fare qualcosa», è stata la volta del cestista della Nba Jason Collins che lo scorso aprile ha rivelato anche lui «sono gay». Collins è stato il primo campione di uno sport professionistico americano a farlo. Trentaquattro anni, una carriera onesta nella Nba tra Boston, New Jersey e Washington ha svelato la sua personalità al magazine Sports Illustrated. «Sono un centro di 34 anni. Sono nero. Sono gay», ha detto Collins che ha aggiunto. «Il mio viaggio alla scoperta di me stesso è cominciato a Los Angeles, dove sono nato». Il mondo dei canestri ricorda anche, tra i giocatori dichiaratisi gay, John Amaechi, centro che ha giocato anche in Italia con la maglia della Virtus Bologna nel 1997.

Nel mondo dei tuffi, quello di Tom Daley, c’è un celebre precedente. Parliamo di Greg Louganis, americano di San Diego, 53 anni il prossimo gennaio, il tuffatore più grande di tutti i tempi che tra Montreal 1976 e Seul 1988 ha vinto quattro ori olimpici e cinque titoli mondiali. Nel 1994 Louganis ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità gareggiando anche ai Gay Games. Nel 1995 ha ammesso di essere sieropositivo e di esserlo già prima dei Giochi di Seul. Due mesi fa, il 12 ottobre, ha sposato a Malibù il compagno Johny Chaillot.

Il calcio fatica molto ad aprirsi. Il britannico Justin Fashanu è stato il primo calciatore di livello a rivelarsi, nel 1990, ma la sua storia è tragica: ha finito per suicidarsi otto anni dopo, ma il primo a dichiararsi gay è stato Wilson Oliver, dell’Uruguay, negli anni Ottanta. Robbie Rogers, attaccante statunitense di stanza in Inghilterra, di recente ha fatto coming out ma poi ha abbandonato il calcio a soli 25 anni. In Italia ci sono mille pettegolezzi e Alessandro Cecchi Paone ha alimentato queste voci e nel libro «Il campione innamorato» ha narrato molte vicende.

Assai diverso è il fenomeno al femminile dove è sempre stato più facile rivelarsi. Il tennis con Martina Navratilova e con la francese Amélie Mauresmo sono un esempio, ma l’elenco è assai corposo, ma discipline come il calcio e il volley non sono esenti dal fenomeno.

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