Tiger Woods compie 40 anni: dopo il tonfo vuole riprendere il volo

Tiger Woods
di Redazione sport
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 09:49
Disegnatore di campi da golf, amministratore di un ristorante, vice-capitano degli Stati Uniti in Ryder Cup, Tiger Woods festeggia i suoi 40 anni con tanti progetti, tanti sogni e una grande incognita: tornerà a giocare ad alti livelli? L'ex numero uno del mondo taglia oggi un importante traguardo ma sul suo futuro resta l'incognita di un finale di carriera all'altezza della sua leggenda costellato di infortuni che lo hanno costretto a due operazioni alla schiena. «Non voglio tornare sotto i ferri, e al di là della volontà di tornare a giocare vorrei godermi una bella vita coi miei figli», ha affermato il californiano in una recente intervista a Time Magazine.

Una indagine tra i 100 migliori professionisti del golf a stelle e strisce ha evidenziato come il 57% di loro non crede che Woods possa tornare a vincere un Major, in carriera ne ha collezionati ben 14, l'ultimo negli Usa 8 anni fa. Sembrano ormai lontani i tempi del re del green, in vetta alla classifica mondiale per 683 settimane.
Difficile oggi pensare che Woods possa attaccare il primato di vittorie di Major, 18, appannaggio di Jack Nicklaus. Alla parabola discendente di un grande campione si va ad aggiungere l'ascesa prepotente del connazionale Jordan Spieth che a soli 22 anni promette di monopolizzare questo sport negli gli anni a venire.

A segnare il declino di Woods è la classifica che vede il campione californiano al 416esimo posto del ranking, era al 32esimo a fine 2014. Numeri che non gli permetteranno a fine settembre di prender parte alla Ryder Cup in Minnesota, evento che arriverà un mese dopo lo storico ritorno alle olimpiadi del golf a Rio. «Non è divertente», aveva affermato con amarezza Woods dopo non aver raggiunto il taglio al British Open, un umiliazione per un campione che tra il 1998 e il 2005 non era mai stato escluso dalla fase decisiva nei grandi appuntamenti. «Lo abbiamo perso, l'estro ha lasciato il posto a un gioco meccanico», ha recentemente detto il commentatore tv statunitense Paul Azinger.

Nel frattempo Woods si è goduto i figli Sam e Charlie e la sua nuova attività, alla fine dello scorso anno ha finito il progetto per il suo primo percorso in Messico e ad agosto ha inaugurato un suo ristorante a Jupiter, in Florida, senza trascurare la sua fondazione che svolge diverse attività con fini sociali.

A consolare il golfista statunitense gli introiti provenienti da sponsorizzazioni e montepremi vinti in carriera per un totale di 1.3 miliardi di dollari, un primato che non è stato scalfito dai pessimi risultati sul green, secondo Forbes Woods resta il numero uno tra i paperoni del mondo sportivo con 83.1 milioni di dollari guadagnati lo scorso anno.
Fuori dal campo sono invece proseguiti i problemi, non ultimo il libro scritto dal suo ex caddie, Steve Williams, che accusa Woods di averlo trattato come uno schiavo. Sembra aver trovato un po’ di stabilità la vita privata del campione statunitense, dopo il divorzio milionario dalla modella Elin Nordegren e la relazione fallita con la sciatrice Lindsey Vonn, Woods ha affermato che le sue energie sono ora tutte concentrate sul ruolo di padre e sulla famiglia, il suo rifugio dal mondo del golf e dai pensieri sul futuro della sua carriera.
 
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