L'antipasto della tre giorni (1-3 giugno) che vedrà lo stadio Pietrangeli (per l'occasione coperto dalla Fita in sinergia con il Coni), riempirsi di oltre 250 atleti in rappresentanza di 51 nazioni per una kermesse sportiva di altissimo livello, utile per guadagnare punti preziosi per un posto ai Giochi di Tokyo 2020.
Alla conferenza stampa di presentazione avvenuta oggi al Salone d'Onore del Coni, il presidente della WT Chungwon Choue, dopo aver regalato al numero uno del Coni una targa commemorativa e un kimono della Wt, ha ringraziato «per il supporto allo sviluppo del taekwondo italiano», dicendosi «molto felice di fare questo primo Gran Prix a Roma, perché l'Italia è un paese molto importante per la nostra disciplina. Penso che il taekwondo abbia bisogno anche in Italia di un rinascimento e per questo sono convinto che il Grand Prix di Roma sarà un punto di svolta per il taekwondo in questo Paese, come le Universiadi di Napoli nel 2019 e i Giochi di Tokyo 2020». Ad accogliere le migliaia di persone, tra atleti, tecnici e tifosi, un vero e proprio villaggio del taekwondo. Il fascino del luogo, unico al mondo, sarà accentuato dalla scelta di disputare, se possibile, le semifinali e le finali in notturna, a partire dalle 20:30: «Il sogno diventa realtà - il saluto di Giovanni Malagò - la considerazione del Coni per questo evento è altissima. Sono sicuro che questa tre giorni sarà un successo».
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