Staffetta femminile 4x100 in finale ai mondiali di atletica: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana fanno anche il record italiano

Staffetta femminile 4x100 in finale ai mondiali di atletica: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana fanno anche il record italiano
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Sabato 23 Luglio 2022, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 12:54

Staffetta azzurra in finale ai mondiali di atletica a Eugene, in Oregon: le velociste Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana potranno lottare per una medaglia nella 4x100 facendo leva anche su un nuovo record italiano: 42.71 (13 centesimi meglio di Tolyo dove però non entrarono in finale). La Dosso è stata la più rapida nella prima frazione (11.44). La finale vedrà al via anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Giamaica, Germania, Spagna, Nigeria e Svizzera. Dopo aver centrato la finale ai Mondiali di Doha e averla sfiorata a Tokyo, in entrambi i casi con il record italiano (fino a 42.84 in Giappone), la squadra italiana è di nuovo tra le migliori otto.

Qui il video della gara

 

Dove vedere la finale alle 4.30 (ora italiana) di domenica 24 luglio 

Sky Sport dedicherà il canale Sky Sport Action alle dirette delle gare che ovviamente saranno disponibili per gli abbonati anche in streaming su Sky Go e Now Tv.

Per vedere l'evento gratis e in chiaro, basterà sintonizzarsi sulla Rai che trasmetterà i canali Raisport Hd, canale 58, e Rai Due. Anche qui, streaming su Raiplay. 

Nella semifinale domiio Usa (41.56, miglior tempo della stagione), poi Spagna con 42.61 e Nigeria 42.68. I parziali delle azzurre: 11.44 per la Dosso, 10.14 per la Kaddari, 10.79 per la Bongiorni, 10.34 per Fontana. Il terzo cambio fra Bongiorni e Fontana è stato un po' "trascinato", ma l'obbiettivo era centrare la finale. 

La giornata: flop della staffetta maschile 4X100

Sulla pista dell'Hayward Field si esalta. Sydney McLaughlin si è regalata l'oro nei 400 ostacoli, condito da uno strepitoso record mondiale - il quarto in poco più di un anno, tre dei quali nello stadio di Eugene - ai Mondiali di atletica leggera. In 50«68 la statunitense, campionessa olimpica in carica, ha limato oltre sette decimi al suo precedente primato (51»41), diventando - a 22 anni - la prima a correre la specialità sotto i 51 secondi.

Dietro questa marziana, argento all'olandese Femke Bol (52«27, secondo posto d'onore dopo quello nella 4x400 mista), bronzo all'altra statunitense Dalilah Muhammad (53»13).

In chiave azzurra spicca il flop della staffetta 4X100, orfana di Marcell Jacobs, passata in un anno dall'esaltante oro olimpico di Tokyo alla mesta eliminazione in batteria. Lorenzo Patta, Filippo Tortu, Fausto Desalu e Chituru Ali sono usciti con il tempo di 38«74, decimo crono assoluto. Qualche incertezza nei cambi non basta da sola a spiegare il risultato.

La verità è che il loro testimone ha viaggiato più lentamente di quello altrui. Fuori anche l'ottocentista vicentina Elena Bellò, il cui 2'00»34 non è bastato per la finale. Le note liete per l'Italia vengono dunque dalla 4x100 donne: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana hanno firmato il record italiano (42«71, settimo tempo), meritandosi una corsia nella gara che mette in palio le medaglie.

L'impresa della McLaughlin è qualcosa che rasenta l'irreale. Al punto che lei stessa, intervistata nel dopo gara, ha usato una parola per definire il suo tempo: Unreal. E come chiamare altrimenti quei 73 centesimi di miglioramento, e per la seconda volta nel 2022 (lo aveva portato a 51»41 il 25 giugno scorso, nella finale dei Trials, sempre a Eugene), dopo che nel 2021 aveva già abbassato il record del mondo due volte. Nata nel New Jersey, con questo tempo supersonico McLaughlin è ora 90 centesimi più veloce della connazionale Muhammad sui 400 metri (51«58). E pochi minuti prima avrebbe battuto due tra le finaliste dei 400 piani.

«Ero in una sorta di 'bolla', dovevo solo mettere in pratica ciò che ho imparato in allenamento, senza nemmeno pensarci. Lasciavo che le cose accadessero. Ho sempre avuto un rapporto incredibile con l'Hayward Field», ha detto la campionessa mondiale uscente con la 4x400. Nata in una famiglia di corridori - suo fratello Taylor è stato vice-campione del mondo juniores nei 400 ostacoli nel 2016 e suo padre Willie semifinalista nei 400 alle selezioni statunitensi per le Olimpiadi del 1984 - McLaughlin è apparsa sulla scena internazionale ai Giochi di Rio, pochi giorni dopo il suo 17mo compleanno. Lì si fermò in semifinale.

L'approdo nel 2020 nella struttura guidata dal famoso Bob Kersee, ex allenatore della moglie Jackie Joyner-Kersee e suo quarto tecnico in cinque anni, ha segna una svolta per questa atleta prodigio, a suo agio anche nei 200m, 400m piani e 100 ostacoli (personale di 12»65). Dopo l'incredibile prova in questo Mondiale, sta meditando di provare altre strade: «Abbiamo discusso con Bobby (Kersee) dell'opportunità di cambiare disciplina. Perché non provare i 400 m pianeggianti o i 100 ostacoli?». 

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