Sofia Goggia, distorsione al ginocchio con lesione parziale del legamento, Giochi olimpici a rischio. «Ma io voglio esserci»

Goggia che spavento, cade nel super gigante di Cortina: si teme per il suo ginocchio
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Domenica 23 Gennaio 2022, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 11:59

Maledizione Sofia Goggia a Cortina. Sulla pista che la doveva vedere protagonista ai Mondiali un anno fa, prima che un grave infortunio al ginocchio sinistro la fermasse, l'azzurra più attesa alle prossime Olimpiadi invernali è caduta: la conseguenza fisica è meno grave, quella agonistica rischia di essere molto più pesante. I Giochi sono a rischio, perchè anche se non serve una nuova operazione i tempi per il recupero in fisioterapia sono strettissimi. Conterà certo la volontà di Sofia, 'testa durà bergamasca, e infatti lei ha già detto: «Voglio esserci a Pechino per difendere il titolo olimpico che più amo». Ovvero la discesa libera del 15 febbraio.

Goggia, infortunio al ginocchio

Pesante la diagnosi, dopo la caduta, l'arrivo sul traguardo del SuperG sugli sci, la prima visita alla tenda medica, l'uscita sorretta da due ragazzi, il viaggio a Milano per gli esami e la visita alla clinica La Madonnina di Milano, con il medico della Fisi, Andrea Panzeri, che ha sottoposto la campionessa olimpica a una risonanza magnetica a entrambe le ginocchia e a una TAC: il referto parla di un «trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea».

Tanta roba, ma che non necessita di una nuova operazione: nello staff della Goggia c'è fiducia sul recupero fisioterapico, che comincerà già domani, ma sin da subito l'obiettivo è solo la libera, per la quale ci sono 22 giorni di tempo. «Mi dispiace, è uno stop che non ci voleva in un momento così importante della stagione - le prime parole di Goggia -, ma già dalle prossime ore comincerò la fisioterapia per cercare di difendere l'oro in discesa».

 

Il gigante del 7 e il SuperG dell'11 sono fuorigioco. Si punterà tutto sulla disciplina più veloce, quella che le ha dato l'oro olimpico quattro anni fa in Corea. I medici si sono detti fiduciosi sulle possibilità di recupero. Il pensiero, quando dopo un primo errore con correzione di linea Sofia sullo Scapardon, uno dei passaggi più insidiosi della Olympia dell' Tofane, ha visto partire in direzioni opposte le punte con dura sforbiciata e caduta, era inevitabilmente andato subito non solo ai tanti incidenti che hanno costellato la carriera della azzurra, ma soprattutto alla caduta di un anno fa a Garmisch, ai bordi della pista. Una caduta quasi banale ma che le costò la partecipazione ai Mondiali di Cortina proprio quando era al top della forma. Ora, Sofia dovrà vincere un'altra gara, per sconfiggere la cattiva sorte: come si presenterà al via, se il recupero riuscirà, è altra questione.

Elena Curtoni vince il Super G

In pista, la giornata azzurra aveva portato onore e gloria a un'altra italiana, Elena Curtoni, che ha vinto il superG in 1.20.98, confermando il dominio azzurro in questa spettacolare disciplina. Per la velocista valtellinese di 30 anni è il secondo successo in carriera dopo la vittoria nella discesa di Bansko del 2020, degno coronamento di una stagione che l'ha già vista sul podio due volte sempre in superG, a St. Moritz e in val d'Isere. Dietro di lei l'austriaca Tamara Tippler in 1.21.07 e la svizzera Michelle Gisin In 1.21.22. «È sempre emozionante vincere ma lo è soprattutto farlo in Italia davanti ai nostri tifosi. Sono molto soddisfatta di quello che ho fatto, sono molto fiera del lavoro che ho messo per arrivare fino a qui e per raggiungere la vittoria in superg. Quest'anno l'ho sentita nelle mie corde sin dalla prima gara, quindi, sono davvero molto soddisfatta. Ô però una giornata dolceamara - ha aggiunto preoccupata ma felice l'azzurra - perché vedere una brutta caduta come quella di Sofia non è bello soprattutto se è di una campagna di squadra».

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Per l'Italia - con sole e pista perfetta - in questo superG c'è poi da registrare anche il quarto bel posto di Federica Brignone che è ora in testa alla classifica di disciplina davanti a Curtoni e Goggia: un assoluto dominio azzurro. A Kitzbuehel invece ancora niente gloria per l'Italia e c'è invece stato un trionfo svizzero nella seconda discesa di cdm sull'intero percorso della leggendaria Streif. Ha vinto Beat Feuz in 1.56.58 - 34 anni e 16/o successo in carriera - che sulla Streif si impose già l'anno scorso per ben due volte, davanti al suo connazionale Marco Odermatt in 1.56.89, sempre più solo con 1.200 punti nella corsa per vincere la coppa del mondo. Solo terzo in rappresentanza dei padroni di casa l'austriaco Daniel Hemetsberger, ben distaccato in 1.57.58. Per l'Italia il migliore è stato così Dominik Paris, 7/o in 1.57.95 e lontano dalle prestazioni che sulla Streif gli videro vincere ben tre discese ed un superG. Poi ci sono Christof Innerhofer 9/o in 1.58.11 mentre più indietro sono finiti Matteo Marsaglia in 1.58.83, Guglielmo Bosca ee Mattia Casse in 2.00.37. La coppa del mondo uomini resta in Austria: martedì sera lo slalom notturno di Schladming, ultima gara prima di Pechino. La coppa del mondo donne rimane invece Italia e passa in Alto Adige: martedì a Plan De Corones slalom gigante.

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