Shiffrin verso il rientro a Levi: il ritorno è dedicato a papà Jeff

Shiffrin verso il rientro a Levi: il ritorno è dedicato a papà Jeff
di Mario Nicoliello
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Martedì 17 Novembre 2020, 07:30

Il suo angelo custode non la segue più da vicino, poiché ha lasciato questo mondo troppo presto e all’improvviso. Da quando papà Jeff è morto a inizio febbraio il mondo di Mikaela Shiffrin è cambiato. Il robot con due pezzi di carbonio sotto i piedi ha lasciato il posto a una ragazza sconsolata, di colpo scopertasi fragile. Niente solita freddezza e gestione dei sentimenti, stavolta dopo la terribile mazzata l’anima ha avuto il sopravvento sul corpo e la sciatrice imbattibile si è trasformata in una ragazza sperduta rimasta senza guida. Il padre è ancora al centro dei suoi pensieri, anche adesso, quando dopo quasi dieci mesi di assenza dalle gare il ritorno in azione sembrerebbe imminente. Che avvenga a Levi sabato, oppure nelle successive tappe poco importa, ciò che conta è che la venticinquenne del Colorado sia pronta a riannodare il filo della sua carriera agonistica, avendo a cuore gli insegnamenti del genitore. 

SEMPRE IN TESTA
«Be nice, think first, have fun». Vale a dire «sii gentile, pensa prima di ogni cosa, divertiti». Tre brevi frasi che suo papà le ripeteva continuamente, sei parole diventate il motto della regina del circo bianco e che ora sono stampate sul retro del suo casco. È proprio col verbo paterno che la bionda Mikaela vuole farsi coraggio per riprendere un cammino interrotto anzitempo. La statunitense non si attacca un numero di gara sul petto dalla fine di gennaio, da quel vittorioso superG di Bansko in un momento in cui sembrava lanciata verso la conquista della quarta sfera di cristallo consecutiva e del record di successi in Coppa (è ferma a quota 66 contro gli 82 della connazionale Lindsey Vonn). Poi l’improvvisa scomparsa dell’adorato papà, la lontananza forzata dal circuito e l’estremo tentativo di ritorno in Scandinavia per strappare il globo di cristallo all’azzurra Federica Brignone. Sforzo inutile, perché causa Covid a Aare non si è più gareggiato in marzo e la valdostana ha ricevuto per posta l’ambito trofeo. 

I DUBBI
Adesso ci si interroga se Mikaela abbia ancora voglia di sciare. Durante l’estate, nei messaggi postati sui social e nelle interviste rilasciate a giornali e tv, si è più volte chiesta quanto a lungo valesse la pena di viaggiare e stare lontana da casa, non affrontando minimamente il tema della Coppa o dei Mondiali di Cortina. «È molto frustrante dover rinunciare alla gara di apertura della stagione dopo otto anni consecutivi di presenza», aveva scritto prima del gigante di Soelden, annunciando la decisione assunta dopo una caduta in allenamento con conseguente botta alla schiena. Era stato davvero questo il motivo del forfait? Il ritorno in America, il silenzio, poi finalmente un Like all’annuncio dell’ufficializzazione degli slalom di Levi. Da lì il cambio di rotta. I dubbi esistenziali sembrano accantonati, i dolori fisici alleviati, tanto che sui social sono tornati selfie col sorriso e scatti dedicati agli allenamenti, nonché un ringraziamento a chi sta diffondendo i valori del Jeff Shiffrin Athlete Resiliency Fund, un’iniziativa per aiutare gli atleti più giovani alle prese con le difficoltà legate alla pandemia. «Pensavo che resilienza fosse sinonimo di forza, ma adesso ho capito che significa essere capaci di affrontare i momenti in cui non ci si sente forti», ha postato.

La voglia di divertirsi pare nuovamente un must per una ragazza che considera lo sci «come un’arte, un quadro o una canzone. Riesco a sentire il ritmo della musica nella testa e quando quel ritmo e io iniziamo a fare le curve insieme provo una sensazione incredibile». Sempre sul suo casco è stampato l’acronimo “ABFTTB” che sta per «Always be faster than the boys”, «Sempre sii più veloce dei ragazzi». In fondo è questo il suo vero obiettivo, pure sulla neve. Il mondo dello sci ha voglia di riabbracciarla, starà a lei mettersi la depressione alle spalle e riaffacciarsi al cancelletto di partenza. Come papà Jeff avrebbe voluto. 

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