Sagan contro i rulli: «Sono un ciclista vero e non virtuale»

Sagan contro i rulli: «Sono un ciclista vero e non virtuale»
di Francesca Monzone
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Lunedì 20 Aprile 2020, 20:21
In tutta Europa, a causa del coronavirus, le grandi corse di ciclismo stanno diventando virtuali, con  squadre e corridori che  si sfidano con i rulli dai salotti di casa. Il tre volte campione mondiale Peter Sagan in controtendenza alza la voce e dice: “ Io sono un ciclista vero e non virtuale”. Il corridore della Bora-Hansgrohe vive a Montecarlo, dove è vietato allenarsi in strada con le bici, si allena in casa, con quei rulli che ha sempre odiato, ma non vuol sentir parlare di piattaforme che simulano percorsi o partecipare a gare virtuali.  "Odio pedalare sui rulli, ma ora sono miei amici", ha detto Sagan in un video con domande e risposte su Instagram. 
Il campione slovacco aveva finito di correre a marzo con la Parigi-Nizza, poi il rientro a casa e l'auto quarantena  di 3 settimane. Sagan per tre settimane non è mai uscito da casa e i pasti gli venivano consegnati a casa dal compagno di squadra Oscar Gatto.  È apparso sereno Sagan e sta cercando di vivere al meglio questo periodo, anche se la mancanza alle gare la sente. “Mi mancano le gare. Mi ero preparato bene per affrontare le classiche e so che avrei potuto ottenere buoni risultati. Tutta la mia preparazione era finalizzata per le classiche di primavera”. Non si demoralizza e riesce a trovare dei lati positivi, il campione, definendosi anche fortunato. “Sono in salute e ho modificato il mio allenamento. Riesco a vedere mio figlio e a passare del tempo con lui. Ci sono persone nel mondo che hanno problemi molto più importanti dei nostri e noi dobbiamo considerarci fortunati”. Sagan vuole essere positivo e spera di tornare alle corse in agosto con il Tour de France. 

L'UCI, insieme ai principali organizzatori di gare, sta cercando di fare del proprio meglio per il nostro sport. Questa è la prima volta che affrontiamo una crisi del genere, ma so che gli esperti sanno come procedere molto meglio di noi. Per me, si tratta solo di aspettare e seguire le regole. Quando le condizioni ci consentiranno di correre di nuovo in sicurezza, torneremo sulla strada in modo che i fan potranno godere di nuovo questo bellissimo sport”.  Se da una parte c’è Sagan che non vuole partecipare a corse virtuali, sono tanti i corridori, che per beneficenza o per coinvolgere il pubblico a casa, stanno partecipando a questi eventi. La Milano-Sanremo ha aperto per prima le porte a nuovi scenari e subito dopo è stato il Giro delle Fiandre a organizzare un’edizione virtuale. Adesso è la nostra corsa, il Giro d’Italia, con campioni di oggi e di ieri ad essere diventata Virtual e a fare beneficenza. La prima tappa si è conclusa con l’assegnazione della maglia rosa all’Astana e mercoledì, insieme ai campioni ci saranno oltre 7000 amatori a pedalare per la tappa di Cesenatico e a raccogliere fondi per la lotta contro il coronavirus.
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