Europei, Quadarella bis: è oro anche nei 400. Miressi e Di Liddo d'argento, Carraro bronzo

Simona Quadarella in azione
di Piero Mei
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Domenica 8 Dicembre 2019, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Un anno fa in vasca lunga fu triplete. Quest'anno SImone Quadarella, in vasca corta, si fa “bastare” il bis. Dopo l'oro negli 800 raddoppia nei 400 e rende Glasgow una specie di appendice di casa sua. La romana si è imposta scendendo sotto i 4 minuti, chiudendo in 3:59.75 davanti alla tedesca Isabel Marie Gose, argento in 4.00.01, e alla ungherese Ajna Kesely bronzo in 4.00.04. Chiude in ottava posizione l'altra azzurra Martina Rita Caramiglioli.
Non è stato il solo podio di giornata per l’Italia: se ne sono aggiunti quattro, tre d’argento e uni di bronzo, che portano gli azzurri a quota 20 totale, 6 0ro, 7 argento e 7 bronzo. Solo la Russia fa meglio con 22 (13-5-4 il dettagli9.

SOTTO I QUATTRO MINUTI
Simona nuota da par suo, che è d’eccellenza: quando tocca la piastra e guarda il tabellone (3:59.75) mette kappaò l’acqua con un pugno degno di Alì e dice qualcosa di forse irripetibile. Ma poi sorride. “Volevo dalla stagione scorsa scendere sotto i 4: finalmente! Sono emozionata”.
C’è da esserlo: ha vinto un oro che mai neppure Federica Pellegrini e Alessia Filippi, che pure ci provarono, avevano vinto.
“Sono andata sul blocchetto convinta di farcela e ce l’ho fatta”. Chissà se sono servite le sbracciate a secco del suo allenatore Christian Minotti a suggerirle le bracciate.
La tedesca Gose tenta l’attacco preventivo, Simona la tiene d’occhio e a tiro; quando allunga la passa e la voglia di rimonta dell’ungherese Kesely resta voglia. Era in corsia 6, Simona: “Come nel 2018: mi porta bene si vede”.

IL MURO E IL MOROZOV
Alessandro Miressi, il lungagnone torinese alto 2,02, butta giù il muro dei 46 secondi nella gara delle gare, i 100 stile libero: chiude in 45.90, migliorando il proprio record italiano stabilito in semifinale. Ma è più semplice il muro del Morozov. Il russo Vladimir esplode fin dalla prima vasca e si prende il suo terzo oro individuale, per non dire delle staffette, in 45.53.
“Glasgow mi porta bene” dice Mirex, alludendo al titolo continentale dei 100 in vasca lunga, 2018. Sui 50 non mi sarei mai aspettato il 21.18, personale: su quello ho costruito il resto. Forse un errore alla prima virata, ma intanto ho battuto Grinev”. Intanto e per il momento: uno lungo così in vasca lunga andrà pure meglio.

ELENA D’ARGENTO
La farfalla Elena Di Liddo si prende l’argento nei 100. 56.37 il suo tempo. Sperava meglio: ha il record italiano con 56.06. “Senza la Sjoestroem pensavo meglio: comunque bene così, è un percorso che va avanti e voglio proseguire”. L’ha battuta una ragazzina bielorussa, la Shkurdai, classe 2003: sembra imbronciata alla premiazione, ma in realtà non sorride perché come molti adolescenti si vergogna della macchinetta per i denti…
E la Di Liddo subito dopo partecipa a un altro argento, quello della staffetta 4x50 mista femminile che segna il record italiano: 1:44.92. Peccato per le quattro (alle quali aveva dato una mano la mattina in qualificazione addirittura Federica Pellegrini, che stava male ma aiutava il riposo delle farfalle che avevano la finale) che abbiano smarrito l’oro andato alla Polonia per sette soli centesimi. Le quattro erano Silvia Scalia, Benedetta Pilato, strepitosa alla prima esperienza del genere, e Silvia Di Pietro.

MARTINA E IL SET
Le rane siamo noi. Martina Carraro completa il set personale di medaglie nello stile: oro nei 100, argento nei 50 e bronzo oggi nei 200. Completa anche il servizio di “tazze da whisky” che vengono offerte a chi sale sul podio. In casa Scozzoli e lei possono distribuire whisky a piene mani.
La Carraro fa più prezioso il set mettendoci dentro il record italiano,  2:19.68, prima azzurra sotto i 2.2°, “muretto” sotto cui va anche la ragazza che deteneva il record, Francesca Fangio, che chiude in 2:19.97, ma battersi non è stato sufficiente per il podio con una Martina così. “Ho preso tutto quello che potevo prendere: una medaglia in ogni gara. Non ci credevo” dice Martina. “Ho nuotato bene e ci ho creduto”.
E poi, in casa Italia, quarto Ceccon nei 100 misti con il personale, sesto Alberto Razzetti nei 200 farfalla con il record italiano, quarta la staffetta mista maschile. Tutte cose che hanno dato il proprio contributo se non al medagliere però alla classifica a punti, quella che tiene conto delle migliori prestazioni: qui l’Italia è avanti alla Russia e con punteggio record. Dodici record nazionali e 47 primati personali: è la somma che fa il totale.


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