Europei Budapest 2021, bronzo per Rachele Bruni nella 10km

Europei Budapest 2021, bronzo per Rachele Bruni nella 10km
di Piero Mei
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Giovedì 13 Maggio 2021, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 14:54

Tre decimi di secondo dopo quasi due ore di nuoto (acqua anche fuori, pioveva sul Lupa Lake): la gara dei 10 chilometri, unica distanza olimpica, ha visto l’oro e l’argento separate da quel niente; e c’erano poco più di due secondi tra le prime due, l’olandese Van Rouwendaal e l’ungherese Olasz, e la terza, la medaglia di bronzo. La quale era Rachele Bruni. Un altro podio per lei, in gara la più “vecchia” (siamo eleganti, la meno giovane: non puoi dire “vecchia” a una signora, specie se ha solo trent’anni). Proprio a Budapest aveva cominciato la sua carriera di fondista del nuoto, aveva sedici anni: “Ero un peperino; lo sono ancoras, ma ho fatto tante di quelle esperienze! In tante cose sono cresciuta, cambiata, sono contenta di tutto quello che ho fatto, sì, sono felice”. Il pepe è rimasto, e le medaglie pure.

“UNA VERA LOTTA”

“E’ stata una vera lotta; con la muta non sai mai chi può andar via e quando; quando Sharon ha attaccato la spagnola, l’ungherese e io abbiamo cercato di fare. Alla fine ero morta, ma almeno terza voleo arrivare”. C’è arrivata. “E’ stato, alla fine, un grande test, che mi dà fiducia”. Rachele, argento olimpico a Rio e unica azzurra destinata a Tokyo nella specialità che ha criteri di qualificazione demenziali, ha cambiato tutto per prepararsi alla nuova avventura a cinque cerchi: team, e soprattutto allenatore. “Con Emanuele mi troo bene, lavoriamo, ci divertiamo”. Emanuele è Sacchi, uno dei coach più in vista. Ora la Bruni mira al team event di sabato: “Oggi pomeriggio un bagno in piscina, domani riposo e sabato la gara da 1250 metri, è corta, mi piace”. E’ la gara che vede in squadra due duomini e due donne; le ragazze sono Rachele e la Gabbrielleschi, i maschi Mimmo Acerenza e Gregorio Paltrinieri.

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IL GRANDUCATO DI TOSCANA

Anche le altre due italiane in gara sono arrivate nel gruppo delle prime: quinta Giulia Gabbrielleschi pistoiese, settima Ginevra Taddeucci, pistoiese la prima, fiorentina la seconda, come del resto è Rachele: la Toscana è un Granducato del fondo femminile.

La Gabbrielleschi, argento ieri nella 5 chilometri, dice: “Delusa no, è stata una gara dura, piena di strappi; un po’ d’amaro c’è, così vicino al podio; ma ci riprovo la prossima volta; ho cercato di copiare la tattica di Rachele, che è un punto di riferimento”. Per la an Rouwendaal inventa un super.superlativo: “Immensissima”, e aggiunge: “Con la muta va pure più forte”.

L’IMBATTIBILE SHARON

Effettivamente l’olandese, pure se ha sofferto, è straordinaria: perde solo quando sbaglia percorso (le è capitato), altrimenti vince, con muta e senza, con Philippe Lucas allenatore o senza (lo ha cambiato): ha staccato dopo 7 chilometri e mezzo, sembrava avesse il turbo; poi ha accusato la fatica e le cacciatrici in gruppo inseguitore stile ciclismo l’hanno riacciuffata. Ma ancora, nell’ultimo metro (o decimetro) ha avuto lo scatto di reni che le ha dato la vittoria in 1h59:12.7, l’ungherese 1h59:13.0, Rachele 1h59:15.1. Poi la spagnola Ruiz Bravo, Giulia, la portoghese André, Ginevra. Nona la francese Grangeon, che è nata in Nuova Caledonia e dunque può partecipare anche ai Giochi del Pacifico: una volta, era il 2011, ha partecipato a tutte le 20 gare di nuoto del programma della manifestazione, tra piscina e fondo, ne ha vinte 16 ed è salita sempre sul podio.

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