Porto Rico-Azerbaijan significa sorelle contro. Il Mondiale è anche questo

Porto Rico-Azerbaijan significa sorelle contro. Il Mondiale è anche questo
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Giovedì 25 Settembre 2014, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 19:27

Sorelle contro. Il Mondiale anche questo. Sono ben due le coppie di sorelle che a Bari si stanno affrontando sul taraflex del PalaFlorio. Sono Sheila Ocasio (centrale classe 1982) e Karina Ocasio (opposta classe 1985) del Porto Rico e Yelena Parkhomenko (schiacciatrice classe 1982) e Oksana Kurt Parkhomenko (palleggiatrice classe 1984) dell’Azerbaijan. Divise da una rete ma “unite” dalla genetica, questa mattina si sono date battaglia per oltre due ore di gioco con le rispettive nazionali. Un Mondiale, quello in corso e che terminerà a Milano il 12 ottobre, ancora più speciale per le sorelle Ocasio, che in Italia hanno entrambe giocato nel 2004: Sheila a Piacenza (A2) e dal 2003 al 2005 Karina tra Perugia (A1) e Cavazzale (A2). Un’emozione un’unica: “E’ sempre bello giocare insieme a mia sorella - racconta Karina Ocasio - soprattutto perché sappiamo che la nostra famiglia ci guarda da casa. Con Sheila, inoltre, siamo state compagne anche di club per cinque stagioni, dal 2000 al 2003 nel Conquistadoras De Guaynabo e dal 2006 al 2008 con la Valencianas De Juncos nella Liga Superior Portoricana”. Due sorelle unite anche nello sport, insieme sotto rete ormai da oltre 10 anni: “Non ricordo esattamente quante volte abbiamo giocato insieme, ma è dal 1999 che siamo tutte e due in nazionale - dice Sheila Ocasio - La prima convocazione è arrivata per entrambe nello stesso momento e da allora ne abbiamo sempre fatto parte.” E quella italiana potrebbe essere l’ultima avventura con la maglia portoricana: “Questo mondiale - aggiunge - poi è speciale, perché dovrebbe essere il mio ultimo ciclo con la selezione. Quindi siamo pronte a dare battaglia per onorare fino all’ultimo questa manifestazione”.

Stesso campo, altro lato della rete, maglia diversa ma destino comune: “Io e mia sorella abbiamo giocato sempre insieme per tutta la nostra carriera - racconta Oksana Kurt Parkhomenko, capitano dell’Azerbaijan - sin da quando abbiamo iniziato. Per noi aver conquistato la nazionale è stata una grande vittoria, come lo è stato aver vinto oggi ed essere la squadra in questo Mondiale che tutti davano per spacciata ma che ha già saputo conquistare due vittorie in tre gare”.

Sorelle vincenti oggi, con un ringraziamento che non può che andare alla mamma: “E’ stata lei a portarci per la prima volta a giocare a pallavolo - spiega Yelena Parkhomenko - da allora siamo state sempre compagne di squadra e siamo felici di essere unite sia in quello che è il nostro lavoro e sia nella nostra casa con la famiglia. Per me il ricordo più bello è la prima convocazione in nazionale - conclude - ma vorrei poterne scrivere un altro ancora più emozionante con il proseguo di questa avventura

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