Dal Sette Colli ai Mondiali, per Paltrinieri un'estate da leccarsi i baffi

Gregorio Paltrinieri
di Piero Mei
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Giovedì 20 Giugno 2019, 09:30
Un’estate da leccarsi i baffi è quella che aspetta (o almeno: lui e i suoi fan la sognano così) Gregorio Paltrinieri, il campione di tutto del nuoto azzurro: forse è per favorire questo gesto che Greg, alla vigilia del “Sette Colli”, il meeting del Foro Italico in programma da domani a domenica (le finali di quasi sera, alle 19) si è fatto crescere i citati baffetti. Non alla Mark Spitz, ma ci sono. Probabilmente, però, fino a domani: «Li taglierò, ma non è ancora certissimo» sorride Greg in quel di Ostia, al Centro Federale, fabbrica di campioni, l’allenatore Stefano Morini come guru, Gabriele Detti come compagno di training e avversario di gara eternamente, ma adesso c’è anche Mimmo Acerenza. I due, Paltrinieri ed Acerenza, oltre che alla piscina si dedicano al fondo, le così dette acque libere che tanto libere non sono più visto che gli impianti sempre più spesso sono piscinoni senza onda, e per questo i fondisti della vasca vi si dedicano con piacere. Detti no: «Il fondo? Non ci penso proprio». E aggiunge, con colorita frase dal livornese che è, che non gli piace proprio. 

LA NOVITÀ
Spariranno baffi e peluria, non i “palloncini” del “cupping” sulla pelle, che rappresentano l’ultima novità della preparazione fisica del campione (ventose che aspirano aria e tirano la pelle) e che presentano “il nuotatore a pois”, come fu Phelps a Rio: vinse ancora. Paltrinieri per il “Sette Colli” ha una gara in canna: i 1500, la distanza che preferisce. Ma per i mondiali di Gwangju, luglio in Corea del Sud, ha un “programmino” di tutto rispetto: prima il fondo, i 10 chilometri gara olimpica e la staffetta mista (due uomini e due donne, 1250 metri ciascuno), poi in vasca gli 800 e i 1500. Per la staffetta, farebbe gareggiare prima le due ragazze, poi Acerenza e lui: «Abbiamo ragazze che possono tenere la scia di molti uomini e poi Mimmo e io….». Vorrebbe dare il colpo di grazia. Magari stando un po’ più accorto di quanto non ha fatto tempo fa ai campionati open americani, quando s’avventò contro la piastra per toccare per primo e fu un colpo forte come una schiacciata degli amati campioni dell’Nba. «Così mi è venuto un problema al braccio, anche perché ero sbilanciato». Ha dovuto sospendere la preparazione in altura, ma dopo dieci giorni era di nuovo lassù «prima del previsto e ora mi sembra che tutto vada per il verso giusto». Il “Sette Colli” è lo step giusto al momento giusto: «Viene sempre per dirti la tua condizione, è l’ultima gara che si fa prima di un grande impegno, e la vasca è bella, la migliore possibile. Non che io approcci mai una gara per non vincerla, ma qui più che i tempi conteranno le sensazioni». Ride sotto i baffi. Pensa ai Mondiali, «dove il livello si alza, con americani, australiani, cinesi eccetera, più i soliti europei». Tipo Wellbrock e Romanchuck. 

LE PREVISIONI
Come andrà il nuoto italiano? «Sarà dura, ma siamo pronti; ci sono tanti giovani forti; una medaglia è complicata, ma sarà importante raggiungere tante finali». La sua prima è il 16 luglio; il 17 si laurea in Italia la sua ragazza: «La seguirò su skype». Diventa medico. A proposito di Europei, agli ultimi, quelli di Glasgow, Greg uscì sconfitto ma stava male: disturbi intestinali. Più mangiato il salmone? «Sono passati mesi prima che lo toccassi di nuovo; forse l’ho fatto a Natale…». L’acqua del fondo in Corea sarà calda, non ci sarà bisogno della muta: «Mai provata in gara; fa strano indossarla; fa fare movimenti che non sono i tuoi». E le botte? «Si danno e si prendono; l’importante è non farsi cogliere dalla voglia di vendetta; si sprecherebbero energie e non servirebbe a molto». Le energie le mettono in vasca Paltrinieri e Detti quando si allenano: «Ci facciamo male, ma ci divertiamo» dice Gabriele, sottolineando come la competizione continua faccia bene a tutti e due. Morini lo sa e appunta su un quadernone tempi e distanze: sembra il taccuino della Nasa. 
 
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