Oney Tapia e la Giornata della Disabilità. "Lo sport mi ha reso più forte del buio"

Oney Tapia a Genova, insieme ai campioni paralimpici di nuoto e canoa, Francesco Bocciardo e Amanda Embriaco
di Marco Callai
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 18:50

La Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, in programma domani venerdì 3 dicembre, è, da sempre, un momento di attenta riflessione, anche e soprattutto nel mondo dello Sport. Messaggi importanti arrivano dalla presenza dei campioni dello sport paralimpico radunati al Palazzo Ducale di Genova  in occasione del forum “Lo Sport per la Disabilità” nell’ambito del progetto SportAbility. Tra loro uno sportivo, ma anche cantante e, dopo il successo con “Ballando con le Stelle”, danzatore d’eccellenza.

Oney Tapia è un giocatore di baseball cubano quando nel 2002 si trasferisce a Lodi.

Avvia anche la passione per il rugby e, contemporaneamente, trova occupazione come giardiniere. Il 25 maggio 2011 è una data che non scorderà mai. E’ al lavoro quando un grosso ramo gli frana addosso e gli provoca la perdita della vista.

Oney, cosa ricorda di quanto accaduto oltre 10 anni fa?
“Quel giorno ha lasciato in me un segno importante perché mi ha costretto a sedermi sulla panchina della disperazione da cui sono riuscito a rialzarmi solo grazie al sostegno della mia famiglia e dei miei amici”.

Quale è stato l’insegnamento più grande?
“La vita può cambiare da un momento all’altro e, quindi, bisogna cogliere il valore di ogni momento. Se non posso volare, corro. Se non posso correre, cammino. Se non posso camminare, striscio. Non si deve mai cedere alla rassegnazione". 

In che modo lo sport l’ha aiutata a ripartire?
“Mi ha ricordato di esser ancora vivo, mi ha fatto riemergere e esser più forte del buio”.

Cosa dice a tanti ragazzi disabili che ancora non praticano sport?
“La vita è nostra e non dobbiamo farci abbattere. Io nell’atletica paralimpica ha trovato una nuova dimensione, una nuova strada per il successo che può esser percorsa da bambini e bambine disabili ora costretti a stare a casa”.

Tre medaglie alle Paralimpiadi nel disco e nel peso.
“Indossare la maglia azzurra, per me che arrivavo da un’altra terra, è stato meraviglioso. Per arrivare a vincere, mi sono allenato otto ore al giorno. Dall’argento di Rio nel disco ho poi bissato a Tokyo anche con il bronzo nel peso”.

Eppure il Mondiale di Doha 2015 le aveva regalato una grossa delusione. Come mai decise di proseguire?
“Vari nulli, il disco che non esce dalla gabbia e un brutto tredicesimo posto. Ho capito che la sconfitta è l’anticamera del risultato. Tutta questa energia immagazzinata è saltata fuori a Rio con il bronzo Bisogna fidarsi del proprio istinti per raggiungere traguardi meravigliosi”.

Oney, quale è il suo messaggio da lanciare in occasione della Giornata Internazionale della Disabilità?
“Bisogna vivere tutti i giorni con passione e impegno, essere pronti a reagire a ogni imprevisto. E includere il prossimo, perché siamo tutti abili, ognuno a modo suo".

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