Olimpiade 2024, Boston rinuncia alla candidatura

Olimpiade 2024, Boston rinuncia alla candidatura
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Lunedì 27 Luglio 2015, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 21:23
Boston è fuori dalla corsa per la conquista dei Giochi Olimpici del 2024. Secondo indiscrezioni, i rapporti tesi fra la città e il Comitato Olimpico americano (Usoc) sono sfociati in una rottura. Al momento non sono chiare le prossime mosse degli Stati Uniti: per presentare una candidatura c'è tempo fino al 15 settembre, e l'Usoc potrebbe decidere di restare in corsa con un'altra città, molto probabilmente Los Angeles. Le tensioni sono emerse chiaramente nelle ultime ore, con la convocazione di una conferenza stampa a sorpresa e dai toni duri del sindaco di Boston, Martin Walsh. Senza mezzi termini Walsh ha 'denunciatò le pressioni dell'Usoc affinchè firmasse un contratto con cui si impegnava a portare avanti la candidatura. «Non firmerò un accordo per ospitare i Giochi se non avrò garanzie che i miei cittadini non dovranno firmare il conto finale, mi rifiuto di ipotecare il futuro della città» ha detto Walsh, precisando di voler conoscere, prima di impegnarsi, i dettagli finanziari per i Giochi.

La candidatura di Boston non è decollata fin dall'inizio, con i cittadini scettici e la mancanza di un appoggio formale da parte di alcuni politici chiave, fra i quali il governatore Charlie Baker che non ha appoggiato l'iniziativa in attesa del rapporto della società di consulenza sull'impatto e sui costi. rapporto che non arriverà prima del mese prossimo. Con l'addio di Boston gli Stati Uniti hanno poco tempo per decidere se candidare un'altra città: se l'Usoc decidesse di perseguire questa strada l'ipotesi più probabile è quella di Los Angeles, che ha già ospitato i Giochi in due occasioni. Gli Stati Uniti non ospitano Giochi Olimpici da Atlanta 1996 e le Olimpiadi invernali da Salt Lake City nel 2002. Il molto tempo trascorso e i migliorati rapporti dell'Usoc con i partner internazionali sembravano favorire gli Usa per la conquista dei Giochi 2024.
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