Sette Colli, Benedetta Pilato super nei 50 rana. Record italiano a 14 anni e 5 mesi: più giovane della Pellegrini

Benedetta Pilato
di Piero Mei
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Sabato 22 Giugno 2019, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 22:24
Benedetta Pilato si dichiara «sconvolta»: ha doppiato da poco il capo dei 14 anni (è nata il 18 gennaio 2005) e da pochissimo, appena qualche minuto a mezzogiorno di oggi, quello del record italiano nella sua distanza preferita, i 50 rana. L’ha fatto con il crono di 30.13 al Sette Colli, il meeting di nuoto che sta popolando di pubblico e risultati il Foro Italico a Roma.
E’ un record che vale per quattro: italiano assoluto, categoria, ragazze e juniores e che cancella il 30.30 di Arianna Castiglioni.

RAGAZZA IN GIALLO
Costume giallo, ocra si direbbe, e unghie fosforescenti, Bendetta pinage e ride contemporaneamente e dice: «Non ci credo», pure essendo abituata ai primati:ne ha già più di dieci ed ogni volta che sende in acqua, da qualche tempo, aggiunge una tacca. Le unghie colorate sono la sola cosa che si concede. «Le nuotatrici non possono truccare altro» sorride Vito D’Onghia, il giovane allenatore entrato a far parte della “nouvelle vague” dei tecnici italiani. Benedetta ha al seguito una piccola tribù: il padre marinaio, la madre lavoratrice, il fratellino Alessandro di 10 anni («niente nuoto, lui ha il pallone»), la moglie di D’Onghia e il neonato Vincenzo, il figlio dell’allenatore, che a 10 mesi già fa il nuoto neonatale.

PUGLIA IN CRESCITA
I nuotatori pugliesi stanno salendo di tono. D’Onghia spiega il perché: «Ora anche da noi ci sono le piscine». A Taranto, dove è nata e si allena Bendetta, una da 25 metri, che la Pilato frequenta due ore al giorno, la sera. La mattina a scuola a liceo scientifico («mi piacciono le materie scientifiche, forse da grande…») e poi su e giù nella vasca. Niente tatuaggi, musica sì, tutta, non un genere preciso. Miti sportivi no, il nuoto iniziato non come passione irresistibile: «Mi ci portava mia madre, diceva che faceva bene».

PIU’ GIOVANE DI FEDERICA
Quando sarà a Gwangju, mondiali di nuoto, luglio, Corea del Sud, avrà 14 anni e sei mesi, dunque un po’ meno della prima Federica Pellegrini mondiale a Barcellona 2003. Peccato che i 50 non siano distanza olimpica, sennò farebbe un pensierino per Tokyo: ma chissà che a Parigi 2024… e soprattutto a Roma 2022, Europei se verranno: avrebbe l’età giusta.

«MAGARI OGGI…»
Benedetta vuole strafare: «Chissà che oggi pomeriggio in finale non vada pure un po’ meglio. Comunque è fantastico». «E’ una furia», dice di lei l’avversaria possibile Martina Carraro.  Che Benedetta non ha mai battuto in vasca «ma solo nei tempi».
La Pilato dice che il suo segreto «è il sorriso». «Ci divertiamo, sennò sarebbe tutto troppo faticoso». D’Onghia la appoggia in questa teoria: gli piace avere a che fare con i giovanissimi, Benedetta era una di quelle: «Non che l’abbia vista e pensato "ecco il campione". Abbiamo lavorato e siamo cresciuti insieme».

NIENTE TATUAGGI
«Sono troppo piccola e non mi piacciono». Nemmeno un leone mastodontico alla Adam Peaty? «Semmai un gattino» scherza l’allenatore.

DIVERTIMENTO PER FEDERICA
«Mah, oggi ci sarò da divertirsi» sorride Federica Pellegrini. Ha ottenuto il terzo tempo di qualificazione, 54.32, nei 100 stile (domani i 200) preceduta da una rivale di sempre, l’olandese Hemskeerk, e dalla bellissima Pernille Blume, la danese che alterna corsia e passerella. Federica è serena ed allegra: contenta dei 50 del giorno prima, «due primati personali, i 50 sono stati la mia prima gara vinta in carriera al SetteColli: li ho nuotati per non avere un giorno vuoto, e c’erano i 50 o i 400, capite…». Promette: «Oggi spingerò la gara al massimo: sì, il pomeriggio sarà divertente», con quella seconda vasca micidiale…

MIREX
Nella gara maschile l’unico italiano in finale è il campione d’Europa Alessandro Miressi. Ha rischiato di non entrare: «Era tutto calcolato» sorride. E dice che la mattina è fatta per scaldarsi. Poi ricorda che la gara vera sarà a fine luglio e che lui è in ripresa dopo un infortunio a una caviglia e il fuoco di Sant’Antonio. Il lungagnone piemontese sembra in agguato.
Non entrano in finale A, primi due esclusi, Santo Condorelli e Luca Dotto. I primi cinque finalisti sono sotto i 49 secondi. Non entra neppure Schomean, il campione sudafricano tornato a gareggiare a quasi 40 anni (è dell’80) che fa lo stesso tempo, 49.99. di Chad LeClos e un po’ meglio del nostro Thomas Ceccon che, del 2001, potrebbe essere suo figlio. Volano i brasiliani che si prendono i tre migliori tempi.

IL SORPASSO DI NICOLO’
Continua l’ascesa di Nicolò Martinenghi, 26,85 suo personale («non nuotavo così da due anni e mezzo») nei 50 rana di Adam Peaty. Lo scontro generazionale con Fabio Scozzoli è ancora a favore di Nicolò: Scozzoli, nono tempo, farò la finale B.

MARGHERITA C’E’
Unica sotto il minuti, 59.78, Margherita Panziera centra il miglior tempo nei 100 dorso ed è in finale. Come del resto Simone Sabbioni, in netta ripresa.  La sessione della sera comincia alle 18.45, ci sarà anche la Quadarella sugli 800..

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