Nuoto, doppietta d'oro: Paltrinieri re degli 800 sl, record del mondo per la 4x50 mista. Franceschi d’argento nei 400 misti

Mora (22.65), Martinenghi (24.95), Rivolta (21.60) e Deplano (20.52) sono i primi a infrangere la barriera dell’1:30. Greg vince con 7:29.99

Nuoto, doppietta d'oro: Paltrinieri re degli 800 sl, record del mondo per la 4x50 mista. Franceschi d’argento nei 400 misti
di Piero Mei
4 Minuti di Lettura
Sabato 17 Dicembre 2022, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:00

Rieccolo, il Gigante Greg. Hanno messo nel programma dei mondiali in vasca corta anche gli 800 metri maschili per la prima volta e Paltrinieri l’ha subito fatta sua tanto per completare il suo mosaico luccicante d’oro che va dagli 800 ai 10 chilometri, vasca corta o lunga, mare o lago, Olimpiadi, Mondiali o Europei. E’ stato il secondo oro azzurro del giorno subito dopo quello che, con il record del mondo, s’erano appesi al collo Lorenzo Mora, Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta e Leonardo Deplano nella 4x50 mista maschile. C’è stata anche la prima medaglia femminile dell’evento: è d’argento ed è, nei 400 misti, di Sara Franceschi che è allenata da papà Stefano.

INFINITO GREG
“Ho vinto pure di più di quello che pensavo in questo 2022” è il commento finale di Greg con l’oro al collo. Non di quello che pensavano tutti, che lo vedono sempre primo, e lui quasi sempre non delude l’attesa. “Il tempo? Pensavo di fare un po’ meno”: ha fatto 7:29.99, poco più dell’irlandese Wiffen che il giorno prima a Dublino con 7:25.96 era andato sotto il vecchio primato continentale di Greg (già Romanchuk aveva fatto meglio) che dice “i record vanno e vengono, poco importa”.

L’INDICE SU
Dopo il tocco Paltrinieri alza il braccio destro, l’indice puntato in alto come a dire “numero uno”, quel numero uno che è dalla prima medaglia che vinse nel “lontano” 2012. Ha gareggiato in modo diverso dal solito: fino ai 400 metri la muta non lo ha mollato e il francese Fontaine lo ha pure sorpassato, ma per poco. Lì, però, Paltrinieri che “ormai bisogna adattarsi ad avversari e gara” ha dato lo strappo, ha preso il largo e buonanotte ai suonatori. “E’ stato più difficile dei 1500. Volevo partire forte ma non mi è riuscito, comunque l’importante era vincere”. Poi, da capitano: “Stiamo dimostrando, giorno dopo giorno, campionato dopo campionato, di essere una squadra competitiva, un gruppo unito e ambizioso”.

SUPERPOWER ITALIA
Escono dalla porta d’oro della premiazione i quattro della staffetta: Martinenghi s’inginocchia ed allarga le braccia come Montella quando faceva l’aeroplanino, alla sua destra, in piesi, Lorenzo Mora alza il braccio destro, a sinistra Deplano il sinistro e dietro sorride Matteo Rivolta, ideatore, coreografo e scenografo di questa immagine da SuperPower Italia: la felicità è un oro mondiale con il record del mondo.
Lorenzo Mora, il più veloce al tuffo (0,42 il tempo di reazione) ha nuotato il suo dorso in 22.65, primato personale, Martinenghi la sua rana in 24.95, Rivolta la sua farfalla in 21.60 e Deplano il suo stile libero in 20.52. Per la prima volta nella storia della 4x50 mista in vasca corta un quartetto è sceso sotto il minuto e mezzo: 1:29.72 la somma che fa il totale e il record del mondo migliorato.

“PIU’ AL TOP”
“Tutti erano al top, ma noi più al top” dice Martinenghi; “Mi sono tolto un peso: volevo dimostrare che la frazione della mista mista non era un caso” afferma Mora; “Due ori e due record del mondo, che vuoi di più?” fa Deplano; e Rivolta, oltre che il suo ruolo di nuotatore, rivendica anche quello di “creativo”. Lo adocchierà Milly Carlucci e ballerà con le stelle?

“GRAZIE BABBO”
La medaglia di Sara Franceschi ha una dedica speciale: “Sì, il primo è il mio babbo che è anche il mio allenatore; è per lui e tutto lo staff. Lavoriamo tanti tutti e se non arriva un risultato… Io ancora non ci credo, mi ci vorrà qualche giorno”.
I suoi 400 metri d’argento a quattro stili l’hanno portata al primato personale di 4:28.58 che “accarezza” il 4:26.06 che è il record italiano che la “Pupona” Alessia Filippi realizzò nel 2008 e che ancora tiene. Oro all’americana Flickinger.

RANE IN BELLA VISTA
Se la frazione a rana di Sara è stata quasi determinante, in questo stile l’Italia ha piazzato per la finale sprint di domani nei 50 donne e uomini tre atout. Benedetta Pilato si è buttata alle spalle la delusione e il malessere (e malattia) dei 100 e si è qualificata e ora, agonista com’è, dice “puntiamo alla medaglia, anche se sarà difficile”. Il suo tempo è il sesto. Sarà difficilissimo anche perché il miglior crono di Ruta Melutyte, 28.37, è il nuovo record del mondo che la ragazza lituana, prodigio nel 2012 e poi sparita, ha ottenuto con tutta la rabbia della squalifica che la aveva tolta dal podio nei 100. “Il mio 29.42 non lo nuotavo nemmeno quando ero in forma. Ruta è un fenomeno: mi aspettavo il suo record e tempo anche per il mio in vasca lunga” dice con il sorriso ritrovato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA