Il ragazzo di cui si ricorda l'emozionato pianto a dirotto dell'anno scorso, dopo la premiazione per l'oro vinto con la 4X100 a Rio 2016, con proprio Phelps che lo consolava, è diventato, come dice l'azzurro Luca Dotto «un fenomeno atletico anche fuori dall'acqua». Nei 50 stile libero Dressel vince davanti al brasiliano Bruno Fratus, che poi spiega così il proprio secondo posto: «ho vinto l'argento grazie all'incontro con Papa Francesco del 24 giugno scorso a Roma, nell'ambito del trofeo Sette Colli». Nella gara più attesa in chiave italiana, quella degli 800 stile, la 18enne romana Simona Quadarella, bronzo nei 1500, è settima in 8'26”50, tempo che non migliora il primato personale di 8'25”08 stabilito il 5 aprile scorso agli Assoluti a Riccione. La sua è comunque una buona prestazione al cospetto di super campionesse, su tutte la primatista mondiale Katie Ledecky che resta davanti a tutte a fil di gas in 8'12”68. «Sapevo che sarebbe stata una finale difficile - commenta l'azzurra -. Lo era perfino qualificarmi. Abbiamo improntato la preparazione sui 1500, ma avrei voluto almeno migliorare il personale. Comunque questo mondiale per me rimane eccezionale. Ogni tanto guardo la medaglia riposta nell'astuccio sul comodino, e mi carica: ancora non riesco a crederci. Ora parteciperò alle Universiadi e cercherò di divertirmi anche lì». Per la Ledecky - che dopo le nove medaglie d'oro conquistate tra Barcellona 2013 e Kazan 2015 ha scoperto di essere battibile grazie all'epocale successo di Federica Pellegrini nei 200 stile libero - è il quinto successo alla Duna Arena dopo quelli nei 400 e 800 e con le staffette 4x100 e 4x200 stile libero, ed è la sesta medaglia dopo l'argento nei 200.
Fantastica la svedese Sarah Sjostrom, che vince i 50 farfalla con 24”60 davanti all'olandese Ramoni Kromowidjojo, seconda con 25”38. Ma la vera sorpresa è l'egiziana Farida Osman che in 25”39 (nuovo primato africano) ottiene un bronzo neppure sognato alla vigilia. Invece, dalla corsia n.8 conquista una medaglia storica per il proprio Paese. Quanto alla Sjostrom, poi riscrive la storia del nuoto facendo segnare il tempo di 23.67 nella semifinale dei 50 sl: è un record del mondo che ne cancella uno vecchio di otto anni (23.73 della tedesca Steffen ai mondiali di Roma) e risalente ancora all'era dei costumoni in poliuretano.
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