Glasgow, è qui la festa. La Pellegrini soffia sui 30

Glasgow, è qui la festa. La Pellegrini soffia sui 30
di Piero Mei
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Giovedì 2 Agosto 2018, 10:30
L’Europa s’affronta in ogni campo da domani a Glasgow: campo sportivo, s’intende; la Brexit non c’entra niente e poi in Scozia sono pure contrari a prendere la loro strada separatamente dall’oltre Manica, che dal loro punto di vista saremmo noi, del Continente. Ma lo sport è senza confini, e dunque l’Europa va dal Portogallo alle repubbliche ex sovietiche, dall’Atlantico agli Urali, e oltre, come voleva il generale De Gaulle. E i campi nei quali l’Europa tutta (più Israele che è compreso nel gruppone, per evitare le questioni geopolitiche degli arabi) si confronta sono sportivi. E’ la vera prima edizione di una specie di Giochi Europei, un palinsesto multiuso; ci si provò a Baku, ma fu cosa da ragazzi, qui a Glasgow ci sono i campioni veri e faranno loro èco, da Berlino, uomini e donne dell’atletica, in attesa magari nel 2022 di Roma che non ha potuto concorrere per le Olimpiadi ma questi eventuali Giochi non prevedono villaggi, basta quel che c’è, la meraviglia del Foro Italico, naturalmente da attrezzare per la necessità e la calura d’agosto. C’è di tutto, tra Glasgow ed Edimburgo; c’è il ciclismo su strada e pista (nomi buoni: Elia Viviani che emozionò l’Italia tutta a Rio, Filippo Ganna, perfino un Moser da cronometro, di nome fa Moreno). 
LA STORIA
C’è il canottaggio che l’Italia spesso domina; c’è la ginnastica artistica, il golf che sta esplodendo, Chicco dove sei? Ma, soprattutto, ci sono gli sport acquatici, meno la pallanuoto tutti: quegli sport che nel Terzo Millennio, Barelli regnante, sono stato il più bel forziere per gli azzurri; il sincro, che i pomposi della Fina hanno ribattezzato artistico, i tuffi, il fondo in un lago scozzese dove farà freddo e nuoteranno vestiti della muta. E il nuoto, il nuoto che ava, nza con i suoi giovani, e specialmente le sue giovani e belle come Margherita Panziera o Ilaria Cusinato, il dorso e i misti; la romana romanista Simona Quadarella, nuotatrice di lungo percorso e già all’onore di podio mondiale; e poi c’è Greg. Che è Paltrinieri, al quale, in attesa di andare per mari cinesi a preparare il fondo, si chiede di fare il Paltrinieri che è. Volendo guardare al lato ragazzi (ma stavolta le ragazze sembrano più in palla) nomi noti come Scozzoli e Dotto, ma anche una bella novità come Miressi, un lungagnone, nuotatore di stirpe moderna perché “ci vuole un fisico bestiale, sai”. E poi fra russi in grande spolvero (un nome? Kolesnikov; o la accertata dopata Efimova); gli inglesi che seguono l’onda di Londra 2012, un’altra ragione per un Paese di organizzare i Giochi, crescono i campioni; le velocissime svedesi e olandesi, ecco che c’è lei. Lei è Federica Pellegrini che festeggerà giusto il 5 agosto i trent’anni, e che volete di più da lei? Fatto lo splendido raggio di sole di Budapest sui 200 ha annunciato: l’anno prossimo, che è questo, mi diverto un po’ e torno alla velocità. L’acqua è fredda a 30 anni, arrembano le ragazzine veloci e Federica è lì che pensa magari a un 200 metri da nuotare in frazione, magari a un 200 metri da ritrovare come per caso fra un anno in Cina, o fra due a Tokyo olimpica, un bel dì vedremmo; anzi, per restare nel tema al kimono della Butterfly, “un bel dì vedremo”. 
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