Settebello da sogno: 12-10 all'Ungheria, finale contro la Spagna e Tokyo 2020

Gonzalo Echenique
di Piero Mei
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Giovedì 25 Luglio 2019, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 14:46
L’Olimpiade è conquistata: ora il Settebello ha l’opportunità di prendersi l’oro mondiale che gli sfugge dal 2011, Shanghai, e in vasca saranno tre di quei ragazzi d’allora, oggi uomini fatti, Aicardi, Figari e Figlioli in ordine alfabetico, mentre in panchina c’è sempre lui, Sandro Campagna.
La partita che deciderà il metallo è in programma sabato alle 18.30 coreane (11.30 italiane) e l’avversario, deciso dalla semifinale di oggi, sarà la Spagna.
Perché il penultimo atto del torneo mondiale di pallanuoto ha dato i seguenti risultati: prima Spagna_Croazia  6.5, con i machi croati disperatamente alla ricerca di qualcosa nel quarto tempo finito per loro 3 a 0¸e poi l’Italia ha battuto l’Ungheria per 12 a 10 con dei parziali, a favore degli azzurri,  di 2-4, 5-1, 2-2 e 3-3.
«I favoriti sono loro: vedo un 51 a 49 per cento» dice subito Campagna. Che guarda sempre alla prossima pure se magari Italia-Spagna gli deve accendere qualche bella lampadina, ripensando a quando fecero piangere un re, JuanCarlos, nella finale olimpica di Madrid a Barcellona ’92. Sandro era in acqua. Dice anche Campagna ai suoi ragazzi: se vincete l’argento, se ne parlerà un paio di giorni; l’oro almeno un annetto. Anche se, in realtà, un oro è per sempre.
La squadra gli è cresciuta man mano, tra defezioni e nuove regole; allenamenti sempre migliori, una condizione fisica da un tassello al giorno a Gwangju. «Poi sei in acqua e tutto si decide lì». Sono piaciuti al cittì i contropiede in continuazione.
Sono piaciuti a tutti gli azzurri, uno per uno e insieme. L’uomo del match è stato probabilmente Gonzalo Oscar Echenique Saglietti, argentino di nascita, di Rosario, poi spagnolo, presente alle Olimpiadi di Rio con loro (furono settimi, l’Italia terza) e adesso azzurro, tramite nonno probabilmente. Ha un tatuaggio che tifa Newell’s, la squadra di Messi e del resto è nato a Rosario, la città della “Pulce”. Ha 11 fratelli, tre con lui giocano a pallanuoto ad alto livello, uno a Civitavecchia.
Uno dei suoi quattro gol è stato strepitoso: ha fatto tutto da solo, la controfuga e la rete. E splendido è stato anche un gol dei 3 di Di Fulvio, quando s’è trovato accerchiato dagli avversari e li ha fatti fuor,i anche perché ormai il fallo è punito con il rigore in quel caso.
Due segnature di Figari, un rigore di Figlioli, uno di Bodegas e uno di Luongo hanno completato l’elenco dei marcatori.

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