Mondiali di Gwangju: tuffi opachi, sincro in controluce, ma il Settebello vola

Giovanni Tocci in azione
di Piero Mei
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Mercoledì 17 Luglio 2019, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 15:17

Tuffi opachi e sincro in controluce nella mattinata mondiale a Gwangju. I due azzurri, Marsaglia e Tocci, escono nei preliminari nella situazione in cui si trovano meglio, il trampolino da tre metri; le ragazze del sincro superano il passaggio, ma scalano di un posto rispetto al passato, pur se di qualche centesimo, a vantaggio della Spagna.

“SE SBAGLI…”
«Se sbagli un tuffo ai mondiali sei fuori» spiega Lorenzo Marsaglia che chiude i preliminari senza fine tanti erano i concorrenti (primo turno da 57 minuti… e la concentrazione, se c’è, scompare) al 23° posto con un magro bottino di 379 punti. «Se poi quello che sbagli è uno dei primi, i giudici in qualche modo ne restano condizionati anche per le valutazioni successive» dice Tocci. Giovanni ha sbagliato il secondo (ha preso molti 3, un totale di 29,75) ed ha chiuso 30° con 363,20. In testa, ma non conta perché ci sono semifinali oggi e finale domani, il cinese Xye Siyi, 499.15!

CHE BARBA DI GRADUATORIA
E la Cina tracima nei tuffi, la Russia lo fa nel sincro. La prova di libero di squadra vede l’ordine eterno: Russia, Cina, Ucraina, Giappone, Spagna e Italia. Dove l’unico ribaltone è fra Spagna e Italia, c’è tempo di risalire con la musica de «La guerra dei due mondi». Linda Cerruti era in acqua e oggi disputerà pure la finale del solo, come Angel dei Massive Attack. Potesse fare il duo misto sarebbe lei la compagna di Minisini durante la quiete della Flamini? «Il regolamento lo proibisce: o fai il duo di donne o quello misto. In allenamento qualche volta lo faccio».

IL SETTEBELLO VA
«L’avevo detto: quella contro il Giappone sarà una partita complicata. Lo è stata», dice il cittì Sandro Campagna dopo la vittoria del Settebello per 9 a 7. Ora la classifica lo vede a punteggio pieno, quasi in porto per i quarti diretti saltando la partita degli ottavi: manca qualcosa, da ottenere venerdì contro la Germania. Mancava anche, oggi, la presenza di Echenique: «Con le sue entrate e la sua velocità offensive avremmo fatto meglio». Echenique ha scontato il turno di squalifica per la “brutalità” di cui è stato accusato nel corso del match inaugurale contro il Brasile. A rivedere l’azione, quel calcio subacqueo tanto brutale non era. Il match contro il Giappone ha visto l’Italia soffrire, ma sempre avanti. «Loro fanno un gioco diverso da quello cui siamo abituati» dice ancora Campagna. Era qui la complicazione. Anche il portiere Marco Del Lungo, che è stato determinante in più d’una occasione, a parte quelle in cui i nipponici si sono autodeterminati cogliendo un po’ di pali, parla del «gioco dinamico e vivace che fanno i giapponesi: le nuove regole li avvantaggiano». «Ho parato molto, è vero - dice - ma ho anche fatto qualche errore». Riconosce, ad esempio, che era non ben piazzato al tiro da lontano di Inaba, anche se lì per lì se l’è presa con Renzuto, mandandolo a quel paese (eufemismo). Cose di gioco e d’acqua che nascono e affogano lì. Pietro Figlioli ha messo a segno quasi la metà delle reti azzurre: quattro. Il 9 a 7 è maturato da parziali che dicono2-0, 1-2, 4-4, 2-1 per l’Italia. Suo il gol di chiusura, su contropiede nato da un rigore che Di Fulvio non ha trasformato e dal successivo palo giapponese.

ARRIVANO I NOSTRI
La piscina del nuoto già brulica di rane e delfini metaforici, di campioni e sognatori: gli italiani del nuoto arrivano domani, chi dal raduno di Tokyo, chi da casa sua, chi dalla sede del fondo.
 

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