Allo stesso modo per cui è necessario andare nello spazio per vedere l'immensità della Terra, ugualmente bisognerà attendere qualche anno per comprendere bene la portata dell'impresa realizzata al Cairo dalle azzurre del fioretto femminile, nuove campionesse mondiali di squadra. Nella stessa giornata, l'argento dei compagni maschi della spada arricchisce l'esperienza tricolore in Egitto, in attesa che oggi gli atleti del fioretto maschile e della sciabola femminile chiudano la competizione con gli ultimi sogni metallici.
LE DONNE
Regine d'Europa e regine del mondo, tutto in meno di un mese. È tornato il Dream Team del fioretto femminile, quello che fece sognare. Dopo il trionfo continentale di Antalya a giugno, Alice Volpi, Arianna Errigo e Martina Favaretto si vanno a prendere contro gli Stati Uniti l'oro più pesante dopo quello olimpico. Le fiorettiste azzurre del ct Stefano Cerioni, diverse tra loro come stile e carattere, hanno tirato però come fossero un'unica atleta, mosse da una brama di medaglia che ha intimidito le pur fortissime statunitensi. La prima a salire in pedana è Alice Volpi, che rimonta Weintraub e cede il posto a Errigo sul 5-4: la monzese si scatena con cinque stoccate vincenti e allunga il divario. La tenuta mentale della giovane Martina Favaretto è un fattore cruciale contro la numero uno del mondo, Lee Kiefer, che non riesce a superare la trevigiana e a dare la scossa necessaria alle compagne di squadra.
E quando in pedana torna Errigo, negli occhi ha le fiamme: impone un severo 5-1 alla Kiefer nel proprio assalto, fa il tifo per Favaretto e Volpi mentre costruiscono il massimo vantaggio dell'Italia (+15!) e infine chiude la questione sul 45-27. E' dal 2009 che l'Italia sale sul podio mondiale a squadre, e dopo gli argenti consecutivi di Wuxi 2018 e Budapest 2019 finalmente si riassaggia l'oro, mancante da cinque anni. «Non è mai scontato arrivare da favorite e confermarsi.
GLI UOMINI
E mentre le donne del fioretto sono delle habitué ai Mondiali, la spada maschile non centrava una finale dal 2007, quando a San Pietroburgo gli azzurri chiusero con l'argento. Nella terra dei faraoni, il quartetto guidato dal ct Dario Chiadò e composto da Andrea Santarelli, Davide Di Veroli, Federico Vismara e Gabriele Cimini prima supera (non senza faticare) l'Ucraina, poi si esalta contro i giapponesi, campioni olimpici in carica. L'ultimo atto con la Francia è una partita di scacchi che non ammette errori: i transalpini allungano solo nel finale con Borel e vincono 42-45.