Mondiali di Ciclismo, la Svizzera rimanda la decisione al 24 giugno

Mondiali di Ciclismo, la Svizzera rimanda la decisione al 24 giugno
di Francesca Monzone
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Mentre la Colombia prepara un aereo speciale per portare in Europa tutti i suoi corridori a luglio, la Svizzera ancora non si pronuncia sui Campionati del Mondo di settembre. Il Consiglio Federale Elvetico, oggi si è pronunciato su molte questioni, lasciando però ancora molti interrogativi sugli eventi che richiamano più di mille persone. Così le sorti del Mondiale di Aigle-Martigny, in programma dal 20 al 27 settembre, restano ancora incerte e una decisione verrà presa il 24 giugno.
Oggi a Berna si sono decisi i primi allentamenti sulle restrizioni causate dal coronavirus, tra queste c’è l’autorizzazione a svolgere eventi, pubblici e privati, fino a 300 persone, a partire dal prossimo 6 giugno. La Svizzera nonostante i decessi e i contagi, aveva utilizzato norme meno restrittive rispetto ad altri Paesi, ad esempio era consentito allenarsi in bici, quando in altre nazioni era vietato, così come la riapertura graduale delle scuole, quando da noi invece resteranno chiuse. Ieri a Berna è stato diramato un nuovo bollettino medico, nel quale, si legge come i dati sui contagi da Covid-19 siamo molto incoraggianti ma non portati a zero. L’ UFSP ovvero l’Ufficio Federale della Sanità Pubblica, ha fatto sapere che i contagi, dai mille giornalieri del mese di marzo, sono scesi adesso a 15. Il numero totale dei casi accertati di infezione è salito a oltre 30'700 dall'inizio dell'epidemia, con un'incidenza pari a 358 casi ogni 100'000 abitanti, mentre i decessi totali sono 1913. Numeri sicuramente positivi per il ritorno alla normalità, ma il governo ancora non è soddisfatto e per decidere ulteriori aperture, aspetta forse, di vedere netti miglioramenti anche negli altri Paesi, per evitare contagi provenienti da altre nazioni. Un mondiale di ciclismo muove migliaia di persone, provenienti da ogni luogo e se per il calcio ed altri sport, è possibile ripartire a porte chiuse, per uno sport che si svolge su strada, con quasi 200 persone che si muovono sulle strade, tutto diventa più complicato. 
Qualora la Svizzera dovesse rinunciare alla competizione iridata, ci sarà Doha, già pronta a organizzare l’evento per metà novembre. 
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