«È fantastico. Come squadra siamo rimasti in prima fila tutta la corsa – ha detto soddisfatto Hirschi - Il punto cruciale è stata la discesa al secondo giro. Abbiamo attaccato e quattro di noi sono finiti nella fuga. Non è stato pianificato nulla, abbiamo agito d’impulso ma ha funzionato. Ero sempre nel gruppo, tutto è stato perfetto e alla fine avevo ancora un po’ di energia per finire da solo. Il mio risultato? È pazzesco!».
Felice lo svizzero, deluso Battistella e con lui tutta la nazionale che da due anni non riesce salire sul podio del Mondiali under 23. L’ultima medaglia è il bronzo di Jakub Mareczko nel 2016. «Purtroppo non sono riuscito a inserirmi nella fuga giusta – ha detto Battistella – La mia prestazione mi soddisfa ma mi dispiace di non avere trovato la collaborazione giusta. Sarebbe finita diversamente».
La corsa ha visto nelle primissime battute lo scatto del polacco Szymon Tracz che ha cercato di andare via in solitaria prima di attendere la coppia Penko e Zukowsky per formare così un terzetto al comando. Ma erano i primi chilometri di una gara che li vedeva con poco più di 2’30” di vantaggio dagli inseguitori. Ma tutta la corsa è stata un susseguirsi di attacchi e contrattacchi frutto di un’interpretazione del momento e non proprio di una tattica studiata. Gli azzurri hanno tentato l’inseguimento, ma hanno faticato a gestire il loro proposito.
Le prime salite hanno poi fatto una selezione lasciando il canadese Zukowsky da solo in testa con poco più di 100 secondi di vantaggio sul gruppo.
Il circuito Olympia con la dura salita Igls ha fatto un’altra selezione anche perché i corridori svizzeri hanno cominciato a tirare con sette concorrenti (quattro erano svizzeri) davanti. Questa la situazione a 88 chilometri dalla fine.
E’ stato così fino a tre giri dal termine, ovvero con 70 chilometri ancora da percorrere. Russia prima e Irlanda subito dopo hanno tentato di alzare il ritmo mentre il danese Mikkel Bjerg ha tentato la sortita, ma la reazione della Francia ha frenato il suo ardore. Anche il nostro Battistella aveva cercato fortuna, ma è stato prontamente ripreso.
Poco dopo l’Italia ha cominciato a perdere i pezzi: prima si è staccato Bagioli e poi Battistella, con Fedeli unico a tentare qualcosa di positivo.
Quando sono rimasti in tre in testa, gli uomini che sono poi saliti sul podio, il loro vantaggio era esiguo, 10” su Padun e 30 sul gruppo. La strada saliva, 13 mila metri ancora di sudore ma la salita era vicina. E quando la discesa è iniziata, Hirschi si è letteralmente tuffato sorprendendo i due rivali. In un battito di ciglia il suo vantaggio è stato di 5 secondi e per i due inseguitori non c’è stato nulla da fare. Un particolare, questo, che domenica i professionisti dovranno tenere a mente: massima concentrazione sempre.
Tornata la pianura, il distacco dello svizzero è diventato 7 secondi: il titolo lo sentiva quasi suo anche se alla sue spalle il belga Lambrecht cercava disperatamente aggancio e sorpasso ma dietro Hirschi non demordeva e, anzi, aumentava di un paio di secondi il suo vantaggio per diventare il campione del mondo.
Domani tocca alle donne con la gara elite e domenica finalmente è il giorno degli uomini.
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