La Moioli portabandiera a Pechino: «Sofia, sventolerò anche per te»

La Moioli portabandiera a Pechino: «Sofia, sventolerò anche per te»
di Sergio Arcobelli
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 01:32

Sorelle per sempre. Dopo l’oro olimpico a PyeongChang e lo show a Losanna per il trionfo della candidatura di Milano-Cortina 2026, adesso tra le due bergamasche lo scambio di bandiere. Michela Moioli ieri è stata nominata portabandiera della cerimonia d’apertura e sostituirà l’infortunata Sofia Goggia. «Sono molto contenta che sia stata scelta Michela – ha commentato Goggia -. Ricordo una sua frase sul desiderio di portare il tricolore che mi confidò nel 2018. Ci siamo parlate in queste ore, mi ha detto che lo porterà con altrettanto orgoglio».

Michela, cosa ha provato quando ha ricevuto la chiamata del Coni?
«Emozioni contrastanti. Da un lato c’è la gioia di svolgere questo ruolo ma dall’altro lato anche la tristezza e il dispiacere per Sofia, che ha dovuto rinunciare. Davvero ci tengo tantissimo, il compito che mi è stato assegnato mi riempie d’orgoglio. Renderò onore a lei e a tutta l’Italia».

Che effetto le fa essere la prima a rappresentare il mondo dello snowboard?
«Ormai quell’idea degli snowboarder casinisti è passata, noi siamo atleti tanto quelli dello sci alpino. Ci siamo evoluti tanto anche noi».

A chi ha annunciato per primo la notizia della nomina?
«A papà Giancarlo e mamma Fiorella. Sono orgogliosissimi e contentissimi, perché sapevano quanto ci tenessi, erano già contenti del fatto che facessi la portabandiera della cerimonia di chiusura, ma ora lo sono ancor di più».

Come cambia il suo programma a Pechino?
«Non cambia più di tanto, anzi potrò godermi appieno questo ruolo. La cerimonia d’apertura, infatti, è il 4 sera, il 5 febbraio non abbiamo nulla. E dal 6 iniziamo con le prove di snowboard cross. Si riesce a far tutto».

Anche lei, come Sofia, ha avuto degli infortuni gravi. Alle Olimpiadi di Sochi cadde e si ruppe il crociato del ginocchio destro in finale. La differenza tra una fuoriclasse e un atleta di medio livello sta anche nel come si superano questi infortuni?
«Sofia ha avuto molti più infortuni di me, ma ha sempre avuto il coraggio e la tenacia di tornare più forte di prima.

La differenza sta nel fatto di come uno riesce a reagire e ad andare avanti. Sono convinta che, nonostante la situazione, Sofia riuscirà nel miracolo di tornare in tempo per la discesa».

In tema infortuni, a Pechino non ci sarà Eva Samkova, la sua grande rivale.
«Si è fatta male a dicembre, si è rotta le caviglie e purtroppo non ci sarà. E’ un avversaria in meno, quello sì, ma mi dispiace quando succedono queste cose, nell’anno olimpico. Mi metto nei panni di Eva ma anche di Sofia».

Michela, la sua stagione di snowboard cross è partita con un bel 3° posto sul tracciato olimpico di Pechino. È congeniale alle sue caratteristiche?
«È una pista particolare, in una zona dove tira spesso vento. Non è la pista di PyeongChang, dove si accumulava tanta velocità, ma è un po’ più ridimensionata, un po’ più “facile”. Penserò solo a dare il 110% dalla prima all’ultima run».

Ai Giochi ci sarà anche il debutto della prova mista.
«È una possibilità in più di medaglia e vale tanto. Non vedo l’ora».

Dopo l’oro di PyeongChang sono stati più i momenti belli o brutti?
«Ci sono stati diversi momenti down, come nell’anno dopo l’Olimpiade, momenti in cui ho avuto tante difficoltà, soprattutto a livello mentale. Era come se non riuscissi a portare il peso di questa medaglia d’oro: finché lo vedi come un peso purtroppo… ti pesa. Solo quando ho iniziato a vedere la medaglia come un qualcosa che ho vinto e che nessuno mi toglierà mai, ho imparato a vedere le cose in maniera diversa. Ecco, posso dire che la medaglia mi ha fatto bene in un senso e in altri sensi è stata impegnativa, mettiamola così. Ma poi ho imparato a conviverci».

Infine, com’è cambiata Michela Moioli in questi quattro anni?
«Sono cresciuta e ora ho più esperienza. Sicuramente qualcosa è cambiato a livello di impegni, visibilità e aspettative, però mi sono fatta le ossa. Ho lavorato bene in questi anni e sono pronta per questa Olimpiade».

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