Luna Rossa: inglesi e americani sul cammino verso New Zealand

Luna Rossa: inglesi e americani sul cammino verso New Zealand
di Francesca Lodigiani
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Gennaio 2021, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 14:46

La notte italiana tra giovedì e venerdì parte la Prada Cup, la selezione fra i tre challenger Luna Rossa Prada Pirelli, American Magic e Ineos Team, ma l’inizio settimana ha già anticipato la spettacolo. L’Arbitration Panel ha autorizzato i kiwis ad allenarsi con i challenger prima della Prada Cup. Ne hanno approfittato gli inglesi, in pieno recupero, che si sono prodotti in belle partenze. In allenamento Te Rehutai (“Spirito dell'Oceano”), su una manovra si è scenograficamente rovesciato. Nessun ferito, né danni alla barca, prontamente raddrizzata, ma sicuramente una dimostrazione di quanto i giochi siano aperti. Nel frattempo su Luna Rossa sono riapparse le “sartie volanti”, una manovra abolita dalla Luna nelle regate prenatalizie forse per ridurre l’attrito, ma reintrodotte, vedremo come, probabilmente per questioni regolamentari. La Coppa America, va sempre ricordato, è evento che poco ha a che fare con Pierre de Coubertin. Ciascuno è spinto da ragioni e passioni che vanno oltre. Non si fanno prigionieri. Per Luna Rossa Prada Pirelli, per Patrizio Bertelli, per Max Sirena, per il team, prevalere significa chiudere un cerchio lungo 20 anni di investimenti e sacrifici personali e familiari enormi. Significa inoltre render merito all’Italia e al made in Italy, anche in termini di tecnologia e organizzazione.. Per Ineos Team UK vincere significa riportare a casa il Trofeo perso nel 1851, 170 anni fa.

La Casa Reale segue da vicino. Timoniere e skipper è Sir Ben Ainslie, carattere forte, 5 medaglie olimpiche consecutive vinte tra Atlanta 1996 e Londra 2012 (2 in Laser, 3 in Finn). La prima d’argento, le altre d’oro.

Un gladiatore che detesta perdere. Nella Coppa del 2013 a San Francisco sui catamarani foiling fu l’artefice del Come Back di Oracle contro i kiwis: da 8 a 1 a 8 a 9. Lo finanzia il miliardario britannico Jim Ratcliffe, patrimonio stimato 27 miliardi di dollari. American Magic rappresenta il New York Yacht Club che per 132 anni, fino al 1983 ha custodito e difeso la Coppa. Questione d’onore e di supremazia a stelle e strisce riportarla a casa. Al timone Dean Barker, neozelandese, l’allievo di Coutts, sconfitto a San Francisco e Auckland, in cerca di rivincita. Icastica la dichiarazione al New Zealand Herald di Max Sirena sui rapporti, anche personali, deteriorati con gli ex amici kiwi: “Siamo qui per la Coppa America, non per fare amici”. PROGRAMMA E REGOLE Tra il 15 e il 24 gennaio a due gironi per volta, ognuno affronta gli altri 4 volte. Il primo va in finale. Il 2° e 3° si giocano il posto in finale dal 14 febbraio. Passa chi per primo ha 4 vittorie. La Prada Cup, dal 21 febbraio, va a chi colleziona 7 vittorie. Si corre con vento tra 6.5 e i 21 nodi tranne la finale, tra 6.5 e 23 nodi. Il campo di regata è un rettangolo virtuale. Si parte a metà di bolina. L’entrata in poppa al box di partenza è a 2” (barca da destra) e 2’e 10’’( da sinistra). Un ritardo o un anticipo, sconfinare dal rettangolo, violare regole di regata, invadere il rombo virtuale che circonda ciascuno scafo, comporta penalità. I giudici vigilano su uno schermo e comunicano via radio. La penalità si sconta dando 50 metri di vantaggio all’avversario: rallentando o allontanandosi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA