La corsa è esplosa a 15 chilometri dal finale quando Fuglsang ha attaccato sulla Cote Roche aux Faucons, per evitare un finale in volata. Con il danese sono rimasti solo Formolo e Woods. Mentre dietro Alaphilippe, il grande favorito per la vittoria, ha alzato bandiera bianca. Tra i ritiri di giornata da segnalare quello del campione mondiale Alejandro Valverde (Movistar), dopo 100 chilometri di corsa.
A dieci chilometri dal traguardo di Liegi il danese è rimasto solo con Formolo staccato di 30 secondi e più indietro il gruppetto di contrattaccanti con Nibali. Gli ultimi chilometri non hanno visto ulteriori sorprese, con Fuglsang che da solo ha vinto la sua prima classica monumento, seguito a distanza dal nostro Formolo e dal tedesco Schachmann.
Il danese dopo tanti piazzamenti in questo 2019, tra cui il secondo posto alla Freccia Vallone e Strade Bianche e il terzo alla Amstel Gold Race, è riuscito a prendere la vittoria di una grande classica.
Soddisfazioni per l’Italia grazie a Formolo, il giovane corridore della Bora-Hasgtohe che grazie a questo risultato può considerarsi uno specialista delle corse di un giorno. “L’anno scorso ero andato vicino al podio - ha commentato Formolo - e ora ci sono salito. Mi dispiace per non essere rimasto sulla ruota di Fuglsang ma era fortissimo. Questa è la corsa che mi piace di più, è la mia preferita e un giorno riuscirò a vincerla”.
Soddisfatto Vincenzo Nibali che dopo il podio al Tour of the Alps, sta dimostrando di essere uno dei corridori più brillanti per il Giro d’Italia. “Il finale è stato difficile - ha detto il siciliano - la corsa si è accesa dove non lo aspettavamo. L’ultima cote andava presa in testa e io sono rimasto nel gruppo dei migliori. Poi Fuglsang ha accelerato e io mi sono seduto con Alaphilippe. Io mi sono rialzato ma questo finale veramente è stato difficile. Freddo, pioggia e 250 chilometri di corsa non sono facili e io sono soddisfatto del risultato”.
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