L'impresa di Kipchoge, maratona in meno di due ore. Ma l'1'59"40 di Vienna non sarà omologato

L'azione di Kipchoge tra le "lepri" che lo hanno aiutato nell'impresa
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Sabato 12 Ottobre 2019, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:52

Il limite umano è stato superato: Eliud Kipchoge, al secondo tentativo, centra l'impresa. Il campione keniota sulle strade di Vienna ha realizzato l'obiettivo della “1:59 challenge”, la sfida che lo vedeva alla ricerca un risultato storico che comunque non sarà omologato: completare una maratona (42,195 km) in meno di due ore. Il maratoneta, campione olimpico e detentore del record del mondo (2h01'39"), ha completato la sua sfida in 1h59'40" diventando di diritto il più grande maratoneta di sempre. 

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Come detto il record non potrà essere omologato: nell'impresa sono state decisive la presenza di 41 lepri (numero simbolico, aggiungendo il protagonista) e una serie di dettagli studiati appositamente, dai metereologi che hanno considerato tutte le variabili per stabilire l'orario perfetto per la partenza, fissata alle 8.15 di questa mattina, fino alla scelta del luogo, il parco Prater di Vienna. Lungo l'arteria verde della città, Kipchoge e le 41 lepri hanno percorso un
circuito per quattro volte, più una frazione di ingresso e di uscita. Inoltre una macchina che precedeva i corridori proiettava sulla strada un fascio di luce che indicava agli atleti l'andatura da tenere. Nomi illustri ad aiutare in corsa il maratoneta, tra questi l’argento mondiale dei 5000, l'etiope Selemon Barega, gli statunitensi Matt Centrowitz e Bernard Lagat e i fratelli norvegesi Henrik, Filip e Jakob Ingebrigtsen. Le lepri hanno corso in formazione aerodinamica a punta, per favorire la migliore velocità con dispendio energico ridotto per Kipchoge.

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Resta comunque un'impresa storica per i limiti del corpo umano. E così Kipchoge può essere legittimamente soddisfatto. «Ognuno di noi se si prepara nella sua vita può raggiunge risultati impossibili - ha detto a caldo - Volevo ispirare tante persone, nell'idea di spingersi oltre i limiti umani, ci ho provato tante volte e questa volta ci sono riuscito».

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