Pallanuoto, il ct Campagna lancia l'allarme: «Questo sport è ancora vivo, ma il Governo aiuti le piscine»

Il commissario tecnico: «La crisi energetica può portare alla paralisi di tutte le attività natatorie già a novembre»

Pallanuoto, il ct Campagna lancia l'allarme: «Questo sport è ancora vivo, ma il governo aiuti le piscine»
di Giacomo Rossetti
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Sabato 15 Ottobre 2022, 14:00

Il futuro delle piscine italiane, l'impatto del Covid sulle menti degli sportivi, la Juventus e, ovviamente, la pallanuoto. Mai banale, Sandro Campagna: il ct del Settebello non è un allenatore che si limita a parlare solo del suo sport (che pure conosce benissimo), ma ama spaziare anche in campi diversi. Dopo un'estate all'insegna delle medaglie e della fatica - iniziata con l'argento mondiale degli azzurri a Budapest, proseguita con il primo, storico trionfo in World League e conclusa con la beffa agli Europei di Spalato (ko in semifinale con la Croazia padrona di casa) Campagna si è posto una scaletta di obiettivi il cui ultimo piolo è Parigi 2024. Ma prima c'è il discorso gas a cui trovare soluzione.

Cosa le è rimasto nel cuore del secondo posto mondiale, a tre mesi di distanza?
«Una cavalcata fantastica, chiusa contro una Spagna molto più forte di noi e che per poco non riagguantavamo.

E' stata una gran bella stagione, in cui abbiamo raccolto meno di quanto espresso in termini di gioco. Questo è di buon auspicio».

Come si potranno evitare, in futuro, scandali arbitrali come il rigore regalato alla Croazia contro di noi all'Europeo?
«L'errore più grosso che possiamo fare è parlarne ancora troppo. Le grandi squadre, come quelle epiche che hanno vinto le Olimpiadi, vincono anche nonostante errori macroscopici, voluti o non voluti. Noi quel giorno abbiamo avuto fino all'ultimo l'occasione di pareggiare e alla fine di andare ai rigori. La svista arbitrale di può stare, fa parte del percorso di crescita».

Il rincaro energetico minaccia di essere un guaio per tutto il Paese, ma in particolare per le piscine: lei cosa ne pensa?
«Innanzitutto, speriamo che la guerra in Ucraina finisca: tutto parte da là, e speriamo che a catena il prezzo del gas, l'inflazione e la speculazione si abbassino. Nel frattempo, il Governo sostenga le aziende che devono affrontare questo problema, soprattutto le piscine che andando ad acqua calda ed elettricità sono le più penalizzate. Altrimenti c'è il rischio che non si faccia più attività: molte società hanno già detto che, senza contributi, a novembre non sapranno cosa fare».

Come rendere la pallanuoto italiana un prodotto più appetibile e capace di attirare più soldi?
«Ci deve essere una maggiore sensibilità della televisione di Stato, ed eventualmente anche delle televisioni commerciali, nel trasmettere anche il nostro sport. Noi possiamo renderci interessanti con un campionato più equilibrato (e questo già accade perché ci sono almeno sei squadre in A1 molto forti), e dobbiamo avere piscine meglio attrezzate dal punto di vista dell'illuminazione. Una volta che vai in televisione, la popolarità aumenta: dobbiamo riprenderci il nostro spazio in tv».

Adesso il Covid sembra quasi alle spalle: cosa ci è rimasto di quell'anno e mezzo di sport pieno di restrizioni?
«La certezza che i tempi sono cambiati, come la psiche degli atleti. La metodologia degli allenamenti va modificata: sovraccaricare troppo il fisico e la testa con collegiali lunghi e allenamenti troppo duri prima della pandemia andava bene, ora non porta più al successo. A Tokyo non andò bene anche per questo motivo».

La sua Juventus ha iniziato male la stagione: cosa manca ai bianconeri?
«Dobbiamo capire che la Juve è in una fase transitoria. Il club sta facendo acquisti giovani e mirati, e al tempo stesso ha affiancato loro giocatori esperti. Il mix è quello giusto, ma obiettivamente non ha ancora avuto l'opportunità di potersi esprimere quest'anno. Mi piace molto Milik, un cecchino pazzesco. E Allegri è un grandissimo allenatore che ci porterà ancora in alto».

Si vede ancora sulla panchina dell'Italia dopo Parigi 2024?
«E' troppo presto. Due anni sono un'enormità, da qui alle Olimpiadi avremo due Mondiali e un Europeo. Ho tanto di quel fegato da farmi venire per lo stress che non mi viene proprio la voglia di pensare al dopo. Adesso è tutto focalizzato sui Mondiali di Fukuoka 2023, poi vedremo».
 

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