Uno scenario unico per un grande obiettivo: far diventare il ciclocross una delle discipline dei Giochi Olimpici invernali. La Val di Sole ha ospitato l’unica tappa della Coppa del mondo di questa disciplina qui in Italia, con la neve di Vermiglio che ha permesso di rendere la gara un vero e proprio test event da presentare al CIO.
Nel corso degli ultimi anni il ciclocross è cresciuto davvero a dismisura, non solo in Italia. Sulla scia dei più importanti nomi, che trionfano sia su strada che nell’off-road, il ciclismo invernale riesce a ritagliarsi sempre maggiore visibilità. Wout Van Aert e Marianne Vos, vincitori ieri, sono senza dubbio due dei personaggi più rappresentativi dell’intero movimento. Quest’anno Van Aert ha vinto la tappa del Tour de France con la doppia scalata al Mont Ventoux, e ora è già lì a trionfare sui suoi amati sterrati. A Vermiglio si è ben distinto il giovane Tom Pidcock, vincitore del Giro d’Italia quando era Under 23. Mancava solo Mathieu Van Der Poel, che tornerà sugli sterrati tra pochi giorni.
Dietro questi grandi nomi, Flanders Classics, comitato organizzatore della Coppa del Mondo, insieme all’Unione Ciclistica Internazionale, sognano in grande.
La gara italiana potrebbe quindi passare alla storia come viatico per elevare il ciclocross a disciplina olimpica. Ma non sarà facile convincere il CIO, visto che la neve non è prerogativa per far svolgere una gara di ciclocross. Ma sognare non costa nulla, soprattutto con i numeri in ascesa di questa disciplina.