Il torneo è organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione insieme alla Fondazione Tavistock e ad Albany Scholars Program. Difende il titolo Bubba Watson in un contesto in cui tutti sono in grado di imporsi a parte probabilmente Woods, delle cui condizioni di forma si sa poco, se non che si è allenato con molta intensità perché, come ha detto lui stesso, sarebbe tornato solo quando si fosse sentito pienamente competitivo.
Hanno più chance degli altri di impedire un bis a Watson, lo svedese Henrik Stenson, numero uno europeo, Dustin Johnson, Jordan Spieth, Patrick Reed, il giapponese Hideki Matsuyama e l'inglese Justin Rose.
Woods, che nel frattempo è sceso all'879° posto della classifica mondiale, dove negli anni d'oro era rimato in vetta per 683 settimane, per essere ammesso alla gara ha avuto necessità di un invito. Il montepremi di 3.500.000 dollari. «Mi sento pronto. Ora posso effettuare tutti i colpi possibili e ho il pieno controllo di tutti i gesti tecnici», le rassicurazioni di Tiger dopo i giri di prova alle Bahamas sono musica per le orecchie di chi ama il golf. Tiger c'è e si prepara a un rientro in grande stile, non certo da comparsa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA