Golf, lo swing romano di Paratore ha conquistato il British Masters

Golf, lo swing romano di Paratore ha conquistato il British Masters
di Stefano Cazzetta
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Domenica 26 Luglio 2020, 09:30
GOLF
Alla fine mamma Cristina, in videochiamata, gli ha urlato felice «I love you». La parabola si è chiusa: da ragazzo della buona borghesia romana, che ha messo il golf su tutto e davanti a tutto, a campione di livello assoluto, cittadino del mondo. D’altronde col suo caddie parla spagnolo, quando imbuca si carica con un bel «vamos», con gli avversari parla soprattutto inglese, ma dentro di sé sente pulsare un cuore che più italiano non si può, a cominciare dal tifo per la sua amatissima Roma. Renato Paratore, a 23 anni, ha compiuto un’impresa eccezionale vincendo il British Masters, suo secondo successo allo European Tour, sul percorso del Close House a Newcastle-upon-Tyne, in Inghilterra con un meno 18 (65,66,66,69) che non ammette repliche, considerato che il secondo classificato, il danese Rasmus Hojgaard, si è fermato a -15 e che il terzo, il sudafricano Justin Haarding, con il quale ha condiviso l’ultimo giro, non è andato oltre il -14. Un sano distanziamento sportivo che ci riempie di orgoglio, nell’epoca di quello sociale con il quale abbiamo imparato a destreggiarci. Quello di Newcastle era il primo appuntamento dello European Tour dopo la sospensione per la pandemia. Le due gare precedenti erano in condivisione con il Challenge, il Tour minore. 
DESTINAZIONE ROMA ‘23
C’era dunque molta attesa e al via c’erano i migliori, tutti con la voglia di rimettersi in marcia. Renato Paratore si è dimostrato il più bravo, il più pronto, a dimostrazione che il lavoro svolto a Dubai, dove ha scelto di vivere, è stata decisiva. Ha chiuso il primo giro al secondo posto, ha preso il comando nel secondo e non lo ha mollato più. «Ho giocato davvero bene - le sue parole con la coppa fra le mani -. Ho lavorato tanto, ma arrivare così presto al successo ha sorpreso anche me. Questo però non significa che devo accontentarmi. Gli obiettivi sono ancora tanti». Uno lo suggeriamo noi: la Ryder Cup, magari quella del 2023, che si svolgerà proprio nella sua Roma. La vittoria di ieri, intanto, ha una serie di importanti e immediate ricadute, oltre a quella del conto in banca che si arricchisce di 196.690 euro: lo porta al sesto posto nella Race to Dubai, con pesante ipoteca sul Gran Finale; gli fa fare un balzo di un centinaio di posizioni nel World ranking, dal 270° posto dove si trova ora, e, sopratutto, gli garantisce, di fatto, un posto nel prossimo Us Open, grazie alle speciali qualifiche che deriveranno dalle 6 gare dello UK Swing. Lo Us Open sarà il secondo major della sua carriera. Lo giocò anche lo scorso anno ma non superò il taglio. C’è da giurarci che l’esperienza gli sarà servita da insegnamento. Raggiante, a giusta ragione, il presidente federale Franco Chimenti: «È il trionfo di tutto il golf italiano. Abbiamo sempre creduto in Renato e lo abbiamo sempre sostenuto, così come facciamo con tutti gli altri grandi giocatori che possiamo vantare. Ora tifiamo per una qualifica ai giochi di Tokyo». E non sarebbe certo una sorpresa, considerato che Paratore ha già vinto l’oro alle Olimpiadi giovanili di Nanchino nel 2014.
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