Giro d’Italia, Valerio Conti: «Da bambino tutti giocavano a pallone ma io preferivo la bici»

Giro d’Italia, Valerio Conti: «Da bambino tutti giocavano a pallone ma io preferivo la bici»
di Francesca Monzone
2 Minuti di Lettura
Sabato 18 Maggio 2019, 08:12
Valerio Conti è ancora al comando e questa mattina al suo risveglio, guardava la maglia rosa vicino al suo letto. “Solo questa mattina ho capito che non stavo sognando. Guardavo quella maglia e mi sono sentito il ragazzo più fortunato del mondo”. Valerio è un ragazzo semplice che fin da bambino si è dedicato alla bici. “Nel mio quartiere i bambini giocavano tutti a pallone, mentre io andavo in bicicletta. Venivo visto in un modo strano dai miei coetanei che chiamavano la mia bicicletta da corsa, la bici con le ruote fine”. Valerio crescendo ha iniziato a vincere e quei bambini, che lo vedevano in un modo particolare,  sono poi diventati i suoi amici e sostenitori. Nella vita di questo ragazzo cresciuto nel quartiere Prenestino, non ci sono mai stati vizi e le uniche passioni sono la Roma e Carlo Verdone.
“Da romano tifo per la Roma. È la mia squadra e la seguo sempre. Mi sarebbe piaciuto ricevere una telefonata o un messaggio da uno dei miei calciatori preferiti, ma non è successo. Spero un giorno di conoscerli di persona”. L’altra sua grande passione è Carlo Verdone, l’attore e regista che guarda fin da piccolo. “Per me Verdone è un mito, è il più bravo di tutti. Mi piacerebbe incontrarlo, lo abbraccerei e gli direi: sei troppo forte”.
Il rapporto con il papà è speciale, è stato lui con lo zio Noè, gregario di Coppi, a metterlo sulla bici. “Da quando ho conquistato la maglia rosa sono riuscito a parlare solo con mia madre. Quando ho telefonato a casa papà non c’era, era al bar a offrire da bere agli amici per festeggiare il mio successo. Con mio padre ho un rapporto speciale, non è una persona invadente, mi lascia tranquillo e parliamo solo dei percorsi di gara”.
Per questo giovane romano non sarà facile mantenere la maglia rosa, ma l’impegno c’è ed è determinato ad arrivare in rosa fino a San Marino. “Questa mattina quando sono partito tutti sapevano il mio nome e la gente mi chiamava. Mi hanno fatto un tifo da stadio e io voglio ringraziarli mantenendo questa maglia il più possibile”. La tappa di domani sarà difficile e il corridore romano spera di trovare l’accordo con le squadre dei velocisti in modo da rendere la corsa meno dura. “L’ideale domani sarebbe quello di trovare un accordo con i velocisti. Così a loro la tappa e a me la maglia. So che non sarò io a vincere questo Giro, ma rimanere con la maglia rosa sulle spalle qualche altro giorno, sarebbe per me veramente qualcosa di grande”. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA