non lui a pezzetti, che puoi comprarne al massimo l’un per cento del capitale complessivo, prezzo previsto per l’azione un dollaro, Opa (offerta di pubblico acquisto obbligatoria) e necessità per gli appassionati dello sport di diventare un po’ economisti, il governo dei tecnici anche in panchina?
GUADAGNA 43 MILIONI
E’ il suo contratto che va in borsa: il 20 per cento del totale dei suoi guadagni, tutto compreso, ingaggio, bonus, sponsor personali, gettoni di presenza e ogni altra diavoleria da merchandising. Al momento il ragazzo, Arian Foster, ventisettenne di Albuquerque, Nuovo Messico, running back di Houston, ha firmato fino al 2017 un quinquennale da 43 milioni di dollari, più di 20 di minimo garantito. Per l’operazione in Borsa la Fantex, la società che ha organizzato l’affare, garantisce ad Arian dieci milioni di dollari. Poi lui più guadagna e più guadagnano gli azionisti: è come scommettere sulle sue performances, in fondo. E prendersi ogni rischio: Arian finì pure in carcere per rissa notturna e se gli ricapitasse questo farebbe crollare le azioni. Del resto anche l’infortunio di cui è recentissima vittima potrebbe risolversi in un crollo di borsa.
SCOMMESSA VEGANA
Possibile poi ogni giochino al ribasso e al rialzo: Arian sarà pure un santo ragazzo, è mezzo vegano e mangia un pollo intero solo quando ha bisogno di energie, e quando esulta si esibisce nel namaste, il saluto indiano a palmi giunti e mani ad altezza del mento, però ha confessato da poco di essere uno di quelli che prendevano denaro proibito ai tempi del College.
IN ITALIA NO
Ma non è la personalità di Arian né il rischio del football americano l’oggetto del discutere: è che probabilmente si tratta di un modo di giocare in Borsa assai anomalo. Gli esperti dicono che in Italia non sarebbe proprio possibile: quelle cifre non ci sono e il rischio è enorme. Si metta l’anima in pace chi aveva pensato di acquistare un qualche pezzo (a suo gusto) di Balotelli.
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