Atletica, gli azzurri a Fiuggi pensando a Rio
Nessuno gradisce Schwazer in nazionale

Atletica, gli azzurri a Fiuggi pensando a Rio Nessuno gradisce Schwazer in nazionale
di Carlo Santi
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Mercoledì 21 Ottobre 2015, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 20:56
dal nostro inviato
FIUGGI Nella città delle terme l’atletica italiana è impegnata a purificarsi e programmare il cammino olimpico verso Rio. Quattro giorni di incontri tra atleti e tecnici con i vertici della Federazione con lo scopo di evitare un’altra pessima figura come quella fatta al Mondiale di Pechino lo scorso agosto. «Dobbiamo riflettere su questo - ha spiegato Alfio Giomi, il presidente della Federatletica italiana - Dobbiamo discutere delle Olimpiadi di Rio con il passaggio agli Europei di Amsterdam dove siamo pronti a misurarci con tutti».
Giomi ha ricordato che quella che sta per andare in archivio era stata, per l’atletica azzurra, «una stagione bella con tanti risultati importanti nei campionati giovanili internazionali e con i tesserati in aumento».

Poi, è arrivata la mazzata di Pechino. «In Cina è sparito tutto e su questo dobbiamo riflettere», ha detto Giomi che ha parlato del futuro e di un gruppo di giovani che possono essere pronti, da Crippa al pesista Bianchetti che si è trasferito, per allenarsi con Dal Soglio, da Rieti a Schio.

«Dobbiamo confrontarci su tutto - ha aggiunto il presidente - e non è solo un’esigenza tecnica. Qui cerchiamo di costruire un ambiente e un modo di pensare diverso. Vogliamo andare a Rio con una squadra all’altezza e da questi quattro giorni (il ritiro è cominciato ieri, ndr) ci aspettiamo una crescita di mentalità».

Di questo oggi parlerà alla squadra il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che nell’occasione consegnerà la medaglia d’oro a Ruggero Pertile vinta nella mezza maratona dei Giochi del Mediterraneo 2013 dopo la squalifica per doping del marocchino Ahmed Baday.

Una fotografia importante è quella che si ha in questo meeting di lavoro nella città delle terme. «Occorre trovare una strada che ci porti ai grandi appuntamenti senza farci rischiare», ha chiarito Massimo Magnani, il direttore tecnico della nazionale che ha pagato, quest’anno anno (ma non solo) il non avere dei punti di riferimento nella struttura tecnica, ossia i vecchi capi settore. Adesso, anche se con una dizione diversi - sono advisor - qualche allenatore è arrivato anche se, per crescere, sarà importante investire.

Un lavoro meticoloso, da portare avanti con un cambio di rotta rispetto al progetto iniziale di Giomi che voleva/vuole dare spazio e responsabilità alla periferia. «Adesso sento il dovere di non chiamarmi fuori - ha detto il presidente della Fidal - e per questo mi ricandiderò. Il processo di cambiamento ha bisogno di più tempo. Ecco, etto a disposizione la mia persona per continuare il lavoro».

Sa, il presidente, che tutto è importante, sono importanti i progetti e le idee ma non si può prescindere da una cosa: «Se non vinciamo le medaglie non abbiamo fatto nulla», ha detto sintetizzando davvero tutto.

L’ombra di Alex Schwazer aleggia a Fiuggi. Ma quest’ombra compare solo quando si parla di lui agli azzurri presenti che non gradiscono parlare del marciatore. L’imbarazzo è evidente ma tutti rispondono, nessuno si tira indietro. C’è chi ricorda che Alex non ha mai fatto davvero parte della nazionale. «Era sempre in disparte, qualche volta con Carolina, ma mai con gli altri», ha sussurrato un azzurro. Tutti, davvero tutti, non lo vorrebbero in azzurro. «Uno che ha barato non dovrebbe tornare a fare sport. Vuole andare a Rio? - ha detto Pertile - Io piuttosto darei spazio a chi ha si è sempre allenato al massimo senza barare. E poi lui non ha detto la verità in tante cose».

Dura Anna Incerti. La maratoneta, che correrà il primo novembre la maratona di New York con Daniele Meucci, ha detto che lui ha troppa attenzione. «Non ha avuto rispetto per la maglia azzurra. Per me non dovrebbe venire e io non gli parlerò». Marco Fassinotti è più morbido. «Dopo la squalifica si deve avere un’altra possibilità», ha spiegato il saltatore in alto e lo stesso ha detto Alessia Trost. «Se torna con onestà... Certo, troverà un ambiente freddo».

Federica Del Buono è netta. «Ha fatto troppa confusione, trovo sbagliato il suo ritorno. Io poi sono per uno sport pulito e se fai una cosa del genere non dovresti più tornare».
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